Visione periferica: sei appuntamenti tra maggio e luglio divisi tra l’online e luoghi dell’Isolotto: il Sonoria, Villa Vogel e le Baracche verdi. L’iniziativa è organizzato dal Centro di Creazione e Cultura Aps e Tempo nomade, con il sostegno del Quartiere 4 e di BiblioteCaNova Isolotto e realizzato con il contributo di Fondazione Cr Firenze e con la collaborazione del Centro Educativo Popolare, della Piccola Scuola di Pace e della cooperativa Cepiss.
Il progetto sarà illustrato giovedì 13 maggio 2021, alle 16, con una diretta streaming sulla pagina Facebook della BiblioteCaNova, alla quale interverranno: Barbara Tosti (Fondazione CR Firenze), Mirko Dormentoni (presidente del Quartiere 4), Emiliano Rolle (Responsabile BiblioteCaNova), Marina Bistolfi (Presidente Centro di Creazione e Cultura Aps), Marina Arienzale, Susannah Iheme, Olga Pavlenko (artiste), e Giuseppe Cocchi e Andrea Nanni (Tempo Nomade).
Si concretizzerà in cinque laboratori/incontri, rivolti a due gruppi di venti persone misti per età e provenienza, che saranno guidati da Marina Arienzale (artista visiva, performer, trainer), Susannah Iheme (danzatrice, performer, trainer) e Olga Pavlenko (artista visiva, trainer) e si svolgeranno con cadenza settimanale, il venerdì dalle 16 alle 19,
Il primo appuntamento sarà il 28 maggio al Sonoria spazio giovani & musica; il secondo, il 4 giugno, al Chiostro di Villa Vogel e con un percorso nel quartiere; il terzo, l’11 e 18 giugno, alle Baracche Verdi; il quarto il 2 luglio, alla Limonaia di Villa Vogel. Tutte le sedi, che formano un arco simbolico dall’Isolotto vecchio a quello nuovo, passando per il cuore anche istituzionale del quartiere, hanno la possibilità di giocare tra spazio interno ed esterno, adeguandosi alle disposizioni anti-Covid del momento. Il progetto si concluderà a settembre-ottobre con una camminata finale, a cura di Tempo Nomade, che rifletterà e prenderà corpo dalle esperienze condivise durante i laboratori e culminerà, restrizioni permettendo, in un momento conclusivo di festa collettiva.
Il titolo Visione periferica, mutuato dal linguaggio medico, evoca la percezione di tutto ciò che circonda la cosiddetta “visione centrale” – spiegano dal Comune – La “visione periferica” è fondamentale per l’equilibrio della persona e la coscienza di ciò che la circonda. Oltre ad alludere alla collocazione geografica delle aree di intervento, il titolo diventa così metafora di un modo di porsi rispetto al mondo circostante. Il motore alla base del progetto è il camminare, inteso come pratica di consapevolezza del territorio e delle relazioni che vi si sviluppano, con l’obiettivo di creare connessioni tra diversi strati del tessuto sociale del quartiere. Da un percorso laboratoriale basato sull’uso di differenti linguaggi artistici si sviluppano azioni partecipative che creano momenti di condivisione e inclusione sociale il cui obiettivo è costruire mappe sentimentali del quartiere Isolotto attraverso un racconto collettivo in cui, stimolati dai linguaggi espressivi dell’arte (fotografia, corpo, colori, storytelling), si incontrino e si intreccino la memoria del passato, l’esperienza del presente e il desiderio del futuro.
“Come Quartiere 4 sosteniamo con convinzione il progetto ‘Visione periferica’ – dichiara il presidente Mirko Dormentoni – e quante volte, nella storia come nella vita, sentiamo il bisogno di guardare agli eventi da un’altra angolazione? O di sentire un’altra campana? O di avere più pareri e punti di vista? In ognuno di questi casi, stiamo cercando una visione periferica, che sia insieme alternativa e illuminante. Adesso provate a immaginare tutto questo applicato a un territorio ricco e bello come il nostro e messo in atto con il coinvolgimento dei suoi abitanti, singoli e associati. Le scoperte e gli sviluppi culturali, creativi, sociali, emozionali e progettuali che possono scaturire da tale percorso sono innumerevoli e mettono addosso una sana curiosità. Da qui nasce il nostro sostegno come Q4. Da qui l’invito a partecipare a cominciare già dalla presentazione online di giovedì prossimo”.
“I laboratori proposti dalle nostre artiste – aggiunge la presidente del Centro di Creazione e Cultura Aps Marina Bistolfi – non vogliono essere un intervento calato dall’alto o da fuori: sono cantieri aperti che prendono forma nell’incontro con gli abitanti dell’Isolotto, luogo denso di storia e di storie, di memorie vecchie e nuove che si intrecciano. Già nei primi mesi di quest’anno, negli incontri a distanza con i partner di progetto, nel primo laboratorio in presenza ‘Tra memoria e desiderio’ dedicato all’incontro tra ‘noi’ e ‘loro’, nelle due camminate curate da Tempo Nomade nell’àmbito del progetto ‘Un’altra Firenze. Periferie in cammino’, abbiamo percepito un forte stimolo a stare e a esplorare l’Isolotto, e a provare a costruire insieme, dal reticolo di prospettive personali e collettive, un nuovo modo di guardare e vivere il quartiere e la comunità”.
Info e iscrizioni: contact@centrocreazionecultura.eu.