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Vaccini Sollicciano, a sinistra è scontro sulle tempistiche

480 prime vaccinazioni su 680 detenuti, ma si dovranno aspettare ancora 80 giorni per la seconda dose in una situazione di forte sovraffollamento?

In Palazzo vecchio continua il dibattito sul tema della vaccinazione dei detenuti. La questione pandemia è molto delicata soprattutto per una così grande struttura carceraria come quella di Sollicciano, e aveva scatenato proteste sia da parte dei sindacati del personale, sia da parte degli stessi detenuti, con il brutto caso di cronaca di un agente aggredito da un detenuto allo scoppiare della pandemia, oltre un anno fa. Il garante dei detenuti Eros Cruccolini, ex presidente del Consiglio comunale ma su questo lato della città ricordato come forse il più amato presidente di Quartiere 4, è intervenuto in Commissione politiche sociali e sanità. E si è riacceso un dibattito a sinistra:

 

“Ieri la presidente commissione 4 è stata in visita a Sollicciano, con il consigliere Stefano Di Puccio, dove stanno proseguendo le vaccinazioni. Ovviamente non si tratta di un hub – spiega la presidente della Commissione Mimma Dardano – e si sta procedendo nel rispetto delle normative vigenti. In alcuni casi siamo già alla seconda iniezione e si pensa, in breve tempo, di poter terminare tutte le vaccinazioni. La visita è stata molto positiva. Insieme al consigliere Di Puccio siamo stati ricevuti dalla direttrice Antonella Toni, insieme ad una dottoressa facente parte della struttura sanitaria del carcere, Patrizia Rendo. Le vaccinazioni sono in atto e siamo già quasi al 70% dei detenuti e del personale ed i fornitori e manutentori che hanno modo di lavorare col carcere. Su circa 640 detenuti presenti, sono circa 480 coloro che sono stati vaccinati. C’è molto turn over, con persone che entrano e che poi escono ma si sta lavorando per mandare avanti la macchina delle vaccinazioni anche perché l’obiettivo è poter tornare ad autorizzare le visite dei parenti anche se, in questo periodo di pandemia, sono state permesse le videochiamate. Le condizioni di sicurezza sono buone. Ci sono stati piccoli focolai subito circoscritti. Sono stati vaccinati anche gli educatori e gli amministrativi. Sono stati finanziati e sono in corso dei lavori per migliorare le condizioni del carcere. Si sta lavorando, al Gozzini, per dotare le celle di docce così da evitare le docce comuni e garantire una certa intimità. All’istituto minorile Meucci è arrivata una nuova direttrice, Antonella Bianco, ed anche in quella sede è partita la vaccinazione anche se, al momento solo 5 ragazzi su 15 hanno aderito. La resistenza maggiore, comunque, arriva più dagli agenti di polizia penitenziaria, i quali però potrebbero aver preferito la vaccinazione attraverso le strutture territoriali.

Si stanno, infine, portando avanti progetti di reinserimento lavorativo. Si lavora per coinvolgere la popolazione penitenziaria – conclude la presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Mimma Dardano – in laboratori di cucina per offrire così una opportunità lavorativa quando i detenuti escono da Sollicciano. Col consigliere Di Puccio ci auguriamo in uno snellimento delle procedure burocratiche e, da qui alla fine del mandato, continueremo a lavorare con l’amministrazione penitenziaria ed a monitorare la situazione del carcere di Sollicciano”

Ma la consigliera Antonella Bundu, dell’opposizione a sinistra fa notare come in una forte situazione di sovraffollamento e coabitazione forzata le tempistiche siano troppo dilatate e si rischia l’esplosione di un’epidemia interna:

“Il nostro Consiglio comunale si era già espresso per procedere con priorità all’interno degli istituti penitenziari, sia per la popolazione detenuta che per chi ci opera, per lavoro o volontariato. Abbiamo sempre riconosciuto alla Regione Toscana di aver proceduto con sensibilità e attenzione, ma purtroppo pensiamo non basti.

Se abbiamo capito bene, sono state eseguite 480 prime vaccinazioni (AstraZeneca), a fronte di 680 persone detenute, in riferimento a Sollicciano. La seconda sarà fornita a 80 giorni di distanza, in una situazione che ci sembra sia di evidente sovraffollamento della struttura.

Nel nostro Paese c’è un problema culturale enorme, di rimozione delle carceri dal dibattito pubblico, se non in caso di episodi eclatanti. Quello che avevamo proposto stamani in Commissione era di prevedere un costante aggiornamento di tutti i gruppi consiliari sull’andamento della pandemia all’interno delle strutture presenti sul territorio fiorentino (Sollicciano, Gozzini, Meucci).

Dentro un carcere tutto è più complicato, specialmente laddove si dovrebbe prevedere il distanziamento fisico e dove gli strumenti stessi per le iniezioni sono un pericolo. Inoltre le persone escono ed entrano, con un parziale ricambio che rende difficile avere un quadro aggiornato della situazione. Prima ancora di parlare di obbligo vaccinale, come ha fatto il Partito Democratico, crediamo che le istituzioni debbano investire tempo, risorse e personale per completare la prima copertura vaccinale e fornire strumenti aggiornati ed efficaci.

Non ci sembrava di aver chiesto molto. Invece è stato persino troppo per la maggioranza. Siamo davvero dispiaciuti e speriamo che le cose possano cambiare nei prossimi giorni, prima che l’atto arrivi in Consiglio”.

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