È partito lunedì dall’Isolotto il tour elettorale di Francesco Torselli, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e candidato alle prossime Regionali. Proprio in quella via Canova cui è legato dagli ultimi anni di battaglie per una zona del quartiere troppo spesso alla ribalta della cronaca: l’ex consigliere comunale fu infatti promotore del corteo che, due anni fa, vide centinaia di residenti del quartiere riversarsi in strada da via Canova fino al Poderaccio, all’indomani del tragico omicidio del giovane Duccio Dini, capitato fatalmente in mezzo a un regolamento di conti tra gang rom.
Fratelli d’Italia tornò nuovamente in via Canova organizzando, lo scorso anno,la manifestazione nei giardini della biblioteca, ancora per richiedere sicurezza e legalità contro le baby gang, o quanto meno gruppi di ragazzini perlopiù di origine rom che spaventavano coetanei e genitori con atti violenti e intimidatori. Di nuovo, il coordinatore regionale del partito insieme al capogruppo in Consiglio Comunale Alessandro Draghi, all’inizio di quest’anno, si sono ripresentati ancora in via Canova sul tema dell’insicurezza e sulla questione Poderaccio, quando fu svaligiata una tabaccheria ad opera di una banda di minorenni rom.
Stavolta però, in via Canova il capolista di Fratelli d’Italia c’è stato per una questione che già fu un cavallo di battaglia dei meloniani fiorentini alle scorse amministrative con l’ex candidata al quartiere Stella Mercatante: le case popolari, di cui gli interni di via Canova 25 sono un po’ il simbolo dell’Isolotto dell’edilizia residenziale pubblica, tra disagi e solidarietà. Mercatante, che affermò in una nostra intervista di volersi fare promotore della voce di quegli alloggi popolari, non ha ottenuto i voti necessari a sedere in sala Tosca Buccarelli, ma in Fdi non ci si è dimenticati di quella promessa. E perciò da qui l’inizio del tour elettorale.
Prima cosa, riequilibrare l’assegnazione a favore degli Italiani, spiega Torselli a IsolottoLegnaia.it: «Su trenta alloggi popolari, ventisette vanno a stranieri e solo tre a italiani (…) La legge che prevede questo, è una legge regionale. Il primo atto che faremo quando saremo eletti, alla prima seduta di Giunta, sarà modificare questa legge»
«Firenze è una delle città italiane dove l’emergenza abitativa si fa più sentire, sono almeno 10mila i fiorentini che hanno problemi legati alla casa – afferma Torselli poi in una nota stampa – Ogni giorno, visitando i quartieri più periferici della città (da Sorgane all’Isolotto) ma non solo, il primo problema di cui mi parlano i fiorentini è sempre la casa. Ieri Palazzo Vecchio ha presentato una nuova agenzia che si occuperà di affitti e alloggi a ‘canone concordato‘. Mi auguro che l’ufficio funzioni e non sia il solito poltronificio, ma in ogni caso ritengo che non sia questa la strada giusta da seguire per risolvere il problema dell’emergenza abitativa alla radice.Il ‘Social Housing‘, nonostante sia stato spacciato come un provvedimento dalla forte caratterizzazione sociale, si è dimostrato più che altro un grande favore ai grandi costruttori, dato che il canone mensile spesso risulta essere uguale, o addirittura superiore, al minimo rilevato della banca dati delle quotazioni immobiliari. In pratica è una locazione a normali prezzi di mercato. Il canone concordato rappresenta un’altra forma di precarietà abitativa, il nostro obiettivo è invece quello di accompagnare le famiglie fuori dal sistema assistenziale, facilitando l’accesso alla proprietà della casa, base solida imprescindibile per un futuro sereno».
E così torna a riproporre nel proprio programma il Mutuo sociale, tema caro al welfare di destra:
«Per questo Fratelli d’Italia propone la creazione dell’ente regionale per il ‘Mutuo sociale’. Alle famiglie italiane vogliamo offrire la possibilità di diventare proprietarie di una casa senza dover ricorrere al mutuo bancario. Abitazioni ristrutturate, o di nuova costruzione, saranno assegnate a prezzo di costo e riscattate dagli utenti con una rata mensile proporzionata alle entrate familiari. Solo in questo modo si raggiungono solidità e autonomia. Una casa sicura senza dover pagare mai più niente a nessuno».
C’è poi un interessante aspetto sociologico su cui pone l’accento:
«Occorre rivedere il sistema di assegnazione degli alloggi popolari e in generale la normativa in materia. Nel testo normativo è previsto che sia possibile ottenere l’alloggio pubblico in assenza di condanne superiori a cinque anni. Detto limite, fa sì che si escludano solo reati di impatto grave ma statisticamente esigui, prestando il fianco a possibili ricettacoli di piccola malavita nelle zone interessate».
Tra le battaglie che Torselli ha condotto nel quartiere in mesi recenti, vanno anche menzionate quella, poco dopo la fine del lockdown, della questione del mercato, già impoverito dalla lunga chiusura; e quella che portò avanti al fianco dei ragazzi del Meucci dopo il crollo che preoccupò non poco alunni e insegnanti.
Ieri invece il candidato alle Regionali ha portato il suo furgone alle Cascine, in piazzale Vittorio Veneto, altro luogo emblematico per un tema Fratelli d’Italia, in quest’area della città: sicurezza e spaccio per un parco dove già Torselli da consigliere comunale chiedeva una pattuglia fissa; richiesta che è tornato a ribadire questa primavera all’indomani dell’aggressione dei tre vigili urbani da parte di un gruppo di uomini probabilmente appartenenti alla mafia degli spacciatori che qui imperversa. In quell’occasione commentò quelle scioccanti scene che fecero il giro del web: «Sembra la Colombia degli anni ‘80, ai tempi della caccia a Pablo Escobar». Questione che in verità in Consiglio Regionale era già finita, con una mozione di Roberto Salvini (Gruppo misto); mozione che tuttavia tra rimpalli e lungaggini burocratiche non è mai stata calendarizzata dagli uffici, nonostante giaccia da mesi al protocollo.
Ma piazzale Vittorio Veneto è stato anche l’emblema delle distorsioni del sistema, con lo scandalo di Sas che videro Draghi e Torselli scuotere i banchi di Palazzo Vecchio. Perciò seconda tappa obbligata, prima di quella di oggi a Sorgane in via Benedetto Croce e di domani allo Stadio in piazzale Maratona, è proprio qui:
Piazza Vittorio Veneto è teatro troppo spesso di episodi di aggressione – ha detto in una successiva nota Torselli – L’ultimo, nell’ordine, è quello avvenuto proprio ieri mattina quando un 35enne è stato accoltellato da due uomini. Non è più tollerabile che la zona delle Cascine sia totalmente abbandonata a se stessa serve una presenza costante delle forze dell’ordine in questa parte della città. Lo diciamo da oltre dieci anni, speriamo che prima o poi Palazzo Vecchio ci ascolti.