Suore per la libertà alla Badia di Mantignano
La Badia di Mantignano fu in passato al centro di una lunga lotta per la libertà e l’indipendenza delle suore benedettine che qui abitavano
«La Chiesa di Santa Maria a Mantignano risale X secolo – racconta la Dr.ssa Beatrice Rossi, Storica dell’Arte –, quando venne edificata, insieme al complesso monastico, per volere della famiglia dei Conti Cadolingi, signori dei tutta l’area al di là della Greve a favore delle Suore Benedettine di Mantignano».
«Pur essendo una comunità femminile – continua Rossi – si dimostrò da subito molto combattiva: verso la fine del XII secolo le badesse ottennero infatti da Papa Celestino III la protezione apostolica, grazie alla quale dipendevano direttamente dalla Santa Sede e senza dover rendere conto della propria elezione al Vescovo di Firenze. Ne scaturì uno scontro col potere vescovile fiorentino che male accettò questa indipendenza e depose le badesse elette senza il consenso del Vescovo e sostituendole con badesse di propria scelta».
«Il conflitto – spiega la Storica dell’Arte – finì il 9 aprile 1211 quando si stabilì che l’elezione della badessa sarebbe spettata al Vescovo di Firenze e confermata poi sia dal priore di Camaldoli che dall’abate di Settimo, così da togliere ogni libertà d’elezione alle suore. Tuttavia all’interno del monastero è rimasta una lapide in arenaria del XIV secolo che ricorda il “privilegium libertatis” concesso dal Papa alle Badesse di Mantignano. Nel 1785 il Monastero venne soppresso e la chiesa divenne parrocchiale».