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STORIE DI VOLONTARIATO – A Firenze un gruppo per aiutare i senzatetto

Sara Innocenti è la fondatrice del gruppo Facebok Aiutiamo i senzatetto a Firenze

Un gruppo Facebook nato spontaneamente che ha raccolto la solidarietà di oltre cento persone, offre aiuto a clochard e famiglie povere

Questa è una storia di volontariato 2.0, che parte dai social per arrivare a manifestare calore umano e solidarietà nel mondo reale. Un gruppo nato su Facebook dalla sensibilità sociale di una giovanissima fiorentina ha unito persone che vogliono mettersi in prima linea per aiutare i senzatetto di Firenze.  In un’epoca in cui tutti i rapporti sembrano essersi spostati nella finzione della realtà virtuale, emergono fenomeni nuovi e che partono dall’assoluto contrario: si utilizza internet per fare rete nel supportare chi ha bisogno. Facebook diventa così un potente veicolo di solidarietà e non surrogato della realtà.

La serata è fredda. L’inverno sembrava non arrivare più e si è presentato tutto insieme, improvviso, senza avvertire.  Sono le 22.30 di un martedì di novembre. Passo a prendere Sara sotto casa in macchina. Le folate di vento sono gelide e a tratti scroscia acqua dal cielo. Il termometro della farmacia segna 8 gradi appena. Il fascio di luce dei fari illumina una ragazzina, statura minuta, sulle spalle un sacco più grande di lei, ancora più difficile da trasportare con quelle raffiche di tramontana che segnano l’ineluttabile fine della bella stagione. Le apro il portellone del bagagliaio e carico il pesante fardello di  coperte e maglioni, tutti perfettamente lavati e stirati. Mi sorride, felice di quel prezioso carico «Questa è la roba che siamo riusciti a raccogliere questa settimana». Partiamo, decidiamo di coprire la zona di Campo di Marte e Le Cure, dove ha raccolto varie segnalazioni. Intanto le chiedo di raccontarmi di questo gruppo Facebook.

«Il gruppo Aiutiamo i senzatetto a Firenze è nato per per sensibilizzare le persone su questo argomento nell’area di Firenze, per avere un punto di ritrovo dove poter parlare ed esporre liberamente il proprio pensiero – comincia a raccontare Sara – Lo scopo  è quello di cercare di creare un gruppo di volontari, persone semplici che abbiano voglia di dare una mano alle persone che ne hanno più bisogno».

Prima sosta, sottopassaggio di piazza Alberti. Ci fermiamo, deserto, non c’è nessuno. Forse il senzatetto che avevano segnalato si è spostato, o forse, buon per lui, ha trovato qualcuno che lo ospita per la nottata. Ripartiamo. Le chiedo come sia cominciato tutto.

«È nato tutto da una notizia che mi ha lasciata senza fiato l’anno scorso al Tg passò una notizia agghiacciante, la morte di un senzatetto di circa 45 anni che era stato trovato vicino alle mura di San Frediano – spiega la ragazza, le si velano le pupille – Questa notizia mi ha veramenete aperto gli occhi su una realtà che ritenevo così lontana dalla società dei giorni nostri. Mi sono ricreduta: l’emergenza è reale e i senzatetto aumentano, non solo per quanto riguarda gli starnieri e immigrati ma anche tantissimo per i nostri concittadini, che rimangono senza lavoro, senza casa e senza futuro».

Sara Innocenti, la giovanissima ed energica fondatrice del gruppo 'Aiutiamo i senzatetto a Firenze'
Sara Innocenti, la giovanissima ed energica fondatrice del gruppo ‘Aiutiamo i senzatetto a Firenze’

Seconda tappa, i portici di piazza Libertà.  È un rifugio di molti che si trovano senza più niente, le segnalazioni si moltiplicano sotto a queste logge. Cominciamo a percorrerli tutti, controllando ogni angolo. Anche qui con nostra sorpresa, nessuno. Ci illumina un’idea. Forse è partito il servizio di emergenza invernale che accoglie chi non ha una casa. Mentre ispezioniamo ogni angolo della piazza le chiedo di raccontarmi qualche storia di persone che hanno aiutato.

«Abbiamo aiutato Franco  a trovare un sacco a pelo per le notti fredde – mi dice – Una persona splendida e di sani principi rimasto purtroppo senza casa da qualche mese. Stiamo cercando di trovargli un lavoro o un’occupazione alla pari e personalmete mi tengo sempre in contatto con lui per dargli sostegno in qualsiasi modo, stiamo raccogliendo abiti, coperte e tutto ciò che le persone vogliono donare, tutto grazie al sostegno delle persone, dei cittadini… L’unione fa la forza!».

Concluso il giro della piazza, la terza tappa, la facciamo a piedi, incappucciati e bardati contro il vento che si fa sempre più freddo: il vicino viale Lavagnini, dove sotto le tettoie spesso qualcuno trova riparo dalla pioggia. Anche qui stanotte nessuno. Ci rincuoriamo. Perché siamo felici che almeno in questi posti, nessuno dovrà lottare contro l’inverno per vedere l’alba. Domando a Sara quali siano i progetti per il futuro.

«Io personalmente vorrei impegnarmi in questo progetto, magari aprire un centro d’ascolto, un punto di riferimento per dare conforto, con semplici cittadini che imparino a condividere e a volersi bene, perché in fondo siamo tutti uguali e ognuno di noi ha bisogno delle stesse cose – afferma con entusiasmo la giovane – Ciò che mi interessa è aiutare le persone bisognose senza ricavarci niente, ciò che mi appaga sono i sorrisi, la gioia e dare conforto a persone che sono rimaste senza un posto in cui vivere».

Decidiamo di concederci un the caldo, il gelo è entrato nelle ossa a noi che siamo stati fuori neanche un’ora. Il pensiero vola a chi fuori deve passarci tutta la notte, ogni giorno della sua vita.  Le chiedo cosa può servire al suo gruppo.

«Sostegno da parte dei cittadini – risponde – la buona volontà (che è la cosa più importante), una mensa magari, dove poter dare da mangiare a chi ne ha bisogno e tante persone a supporto di questo mio progetto».

I volontari dell'Mcl San Bartolo a Cintoia con alcuni dei maglioni raccolti dal gruppo Facebook "Aiutiamo i senzatetto a Firenze": li stanno donando ad alcune delle famiglie più povere del rione
I volontari dell’Mcl San Bartolo a Cintoia con alcuni dei maglioni raccolti dal gruppo Facebook “Aiutiamo i senzatetto a Firenze”: li stanno donando ad alcune delle famiglie più povere del rione

 Senzatetto non ne abbiamo trovati, quella notte. E il sacco dei maglioni e delle coperte è andato a chi un tetto ancora ce l’ha, ma ha solo quello. Lo abbiamo portato all’associazione Mcl di San Bartolo a Cintoia, una piccolissima associazione di rione, ma attivissima nell’aiutare gli ultimi. Molti di quei maglioni sono già stati distribuiti ad alcune delle famiglie più povere del Quartiere. Perchè l’idea è proprio questa, spiega la ragazza: «trovare una decina di piccolissime associazioni di rione dislocate su tutta la città per donare ciò che non si riesce a distribuire direttamente. Con un paio siamo già in contatto. Vogliamo evitare i grandi circuiti. Preferiamo piccole realtà, impegnate ad aiutare le famiglie italiane in condizioni di estrema povertà»

La nostra attività è possibile anche grazie al sostegno di queste attività di quartiere
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