Spedale del Cappone
Lo spedale del Cappone fu in principio detto della Povertà, in quanto pia istituzione dedita al ricovero di infermi, pellegrini e viandanti, ed in seguito venne familiarmente indicato come Cappone.
Sorge nei pressi della Federiga l’ex Spedale del Cappone, fondato nella prima metà del Duecento da Buonamico della potente famiglia fiorentina dei Capponi per dare ospitalità a infermi, viandanti e pellegrini. La famiglia Capponi è tuttavia più conosciuta per quel Pier Capponi, gonfaloniere di giustizia nel 1494, che ebbe il coraggio di rispondere al re di Francia Carlo VIII che minacciava la città col suono delle sue trombe: e noi faremo suonare le nostre campane!
Nel 1751, dopo cinque secoli di attività, lo Spedale del Cappone fu soppresso ed i suoi ambienti suddivisi abitazioni civili acquisite probabilmente dalla famiglia Spigliati di cui rimane lo stemma sulla facciata.
Della struttura originaria, due abituri, oggi si direbbe vani, destinati uno all’accoglienza ed un allo spedalingo non rimane alcuna traccia. L’abituro destinato all’accoglienza era a sua volta diviso in due da un muretto che separava la zona destinata agli uomini da quella delle donne. Lo spedalingo, nominato sempre tra gli eredi della famiglia Capponi era addetto alla sorveglianza affinché l’accoglienza fosse sempre buona e senza sconcerti, ossia disordini dovuti anche alla vicinanza di uomini e donne.
Sul retro dell’edificio principale sorge una struttura a pianta rettangolare detta il teatro o Arena, di cui non si conosce l’uso originario, ma che venne destinata a stalla nell’Ottocento.
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