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Scuola Anna Frank, inaugurato murale alla ragazza ebrea autrice del celebre diario

Lo hanno realizzato gli studenti del Liceo artistico di Porta Romana per i colleghi più piccoli delle elementari

Stamani, alla vigilia del Giorno della Memoria, alla scuola primaria Anna Frank di Monticelli, è stato inaugurato un murale affrescato sulla facciata che dà su via Baldovinetti, dedicato alla giovane ebrea olandese cui è intitolato l’istituto.

L’ autrice del celebre diario, vittima dell’olocausto, morta nel campo di concentramento di Bergen-Belsen potrà testimoniare agli alunni di oggi e di domani questa drammatica pagina del ‘900 grazie al dipinto realizzato da artisti in erba della classe 4A del Liceo artistico di Porta Romana.

Presenti, oltre agli alunni dei due istituti, ai docenti e ai dirigenti, anche il rabbino Enrico Fink della comunità ebraica di Firenze, il presidente di Quartiere 4 Mirko Dormentoni, l’assessore con delega ai rapporti con i Culti religiosi, alla Memoria e alla Legalità  Alessandro Martini, l’assessore all’Educazione e Sociale Sara Funaro, l’assessore alle Politiche per la gioventù Cosimo Guccione, il presidente di omologa Commissione di Quartiere 4 Marco Burgassi.

murale anna frank scuola via baldovinetti (7)

«È stata un’esperienza davvero bellissima, ci ha fatto crescere veramente tanto, ci ha fatto capire anche il lavoro di squadra, quando qualcuno era in difficoltà ci siamo aiutati tutti quanti, è stato impegnativo, ma bello, bello, bello – ha raccontato commossa la giovane artista Marta d’Alessandro –  un’esperienza che non si fa tutti i giorni, non tutte le scuole possono fare queste cose e noi abbiamo avuto questa fortuna così grande di poter far capire ai bambini  cosa è accaduto, tramite un disegno, per loro è molto più semplice capire la storia tramite delle immagini e magari fargli capire che, dopo tutto quello che è successo, dopo questa cosa bruttissima, c’è anche una fine e una bellezza alla fine, una luce alla fine del tunnel».

«Sono molto contento di aver partecipato a questo progetto e che il mio bozzetto sia stato selezionato, ma mi ha fatto anche molto piacere che abbiamo potuto trasmettere questa tragedia ai bambini, in un modo semplice e spensierato, attraverso la nostra arte. Soprattutto, vorrei ringraziare di questo tutta la classe e i professori», ha aggiunto il coautore Francesco Flora.

murale anna frank scuola via baldovinetti (1)

«È un momento meraviglioso, un’occasione bellissima dove tutti ci troviamo insieme, condividiamo qualcosa di bello dove abbiamo bisogno di sentirci uniti – ha detto Flora Bottino, dirigente dell’Istituto Ghiberti (che comprende anche Anna Frank, Niccolini e Daddi) – A scuola, gli alunni gli studenti, le famiglie, l’ente locale che non manca mai di supportarci lavorano insieme nella stessa direzione, fanno rete per il raggiungimento dello stesso obiettivo che deve essere il benessere di tutti».

«Penso che questo sia un esempio di comunità educante che funziona, dove le istituzioni e le scuole collaborano per un messaggio di speranza nel futuro, per non dimenticare – ha riferito la dirigente del Liceo artistico di porta Romana Laura Lozzi – Posso sottolineare quanto la nostra scuola sia solidale, quanto i nostri ragazzi siano sensibili verso i temi della tolleranza, dell’accoglienza e dell’inclusione».

murale anna frank scuola via baldovinetti (8)

«Questa è una comunità in cui ho lasciato parte del mio cuore –  ha commentato la precedente dirigente dell’istituto comprensivo Ghiberti Annalisa Savino – Mi fa piacere che i bambini che sono i destinatari principali di questo lavoro, possano incontrare ogni mattina il volto di Anna e la sua testimonianza, ma soprattutto il suo messaggio di speranza. Questa idea è partita così, mi trovavo al Liceo di porta Romana per gli esami, abbiamo pensato a questa collaborazione, che è nata spontanea, poi c’è stato il sostegno delle Istituzioni e della comunità ebraica. Sono felice che questa cosa si sia realizzata, che la mattina si arrivi qui e invece di un muro grigio ci sia il sorriso di Anna Frank».

«Oggi inauguriamo qualcosa di unico – ha affermato Cosimo Guccione – In città da qualche anno stiamo realizzando alcuni murales realizzati da grandi artisti italiani e non solo; qui invece oggi abbiamo un’opera fatta da ragazzi della città, da giovani che diventeranno, è l’obiettivo auspicato da tutti, grandi artisti e che si stanno ancora formando. Ed è un valore ancora più bello che sia fatto da loro, invece che da grandi artisti già affermati: sono ragazzi che stanno studiando, che hanno dedicato e realizzato quest’opera pensata per essere vista da bambini e bambine più piccoli. Un progetto nato per i giovani, per i ragazzi più piccoli, pensato dai ragazzi più grandi. Un messaggio universale molto più semplice rispetto a una lezione, a un documentario, ma con lo stesso impatto e la stessa bellezza e capacità di raccontare la storia di Anna Frank. L’obiettivo che spero sia  colto da tutti, è che ogni bambino e bambina, ogni giorno che entra a scuola, si ricordi della storia di Anna, magari leggendo il suo diario, magari affrontandolo insieme a scuola e discutendo, ma anche portando l’orgoglio di frequentare una scuola che porta il suo nome. Poter dire un giorno “io ho fatto la scuola che porta il volto e la storia di Anna”, una bambina come tante, che con la sua testimonianza ci consegna ancora oggi uno spaccato tra i più brutti della nostra storia come donne e come uomini, ma che ci dà anche quella speranza per affrontare tutti i nostri i giorni, non solo nei grandi questioni, nel nostro piccolo a essere strumenti di pace e tolleranza e non  aggressione e conflitto».

murale anna frank scuola via baldovinetti (4)

L’assessora Funaro, dopo i ringraziamenti alle scuole, ha annunciato un’imminente pubblicazione: «I ragazzi hanno fatto, non solo l’opera che vedete qua, ma un lavoro straordinario con  tutti gli altri loro bozzetti. Quando ci siamo ritrovati con il presidente di Quartiere, l’assessore Guccione, i dirigenti, il presidente della Comunità ebraica e tutti gli altri è stato veramente complicato selezionarli, perché erano veramente pieni di espressività. Parlano da soli e questa è la loro bellezza. Proprio per questo abbiamo deciso di fare una pubblicazione con tutti i bozzetti e speriamo che vengano fatti anche in altre scuole della nostra città e di altre città. Penso che oggi sia ancora più complicato insegnare la nostra storia, ricordare le storie delle persone a partire da Anna Frank e dei tanti bambini e ragazzi che non ce l’hanno fatta, perché stiamo vedendo purtroppo nonostante la storia abbia lasciato una ferita indelebile azione ancora oggi fatte con cattiveria o superficialità che richiamano in maniera drammatica anni bui della nostra storia. Lo abbiamo visto con l’utilizzo dei simboli dell’olocausto in maniera strumentale, lo abbiamo visto ora nella campagna vaccinale; o le aggressioni che ha subito un bambino della comunità ebraica fiorentina. Questo ci dice che dobbiamo lavorare sempre di più per ricordare perché voi possiate essere oggi dei giovani e domani degli adulti molto più responsabili di quelli che oggi ci sono».

murale anna frank scuola via baldovinetti (2)

«È bello che la nostra città vada piano piano segnandosi con questi murales – ha spiegato il rabbino Fink – In questo caso è una ragazzina che è l’opposto. Anna che era del tutto inconsapevole di diventare un simbolo e avrebbe voluto tutto meno che diventarlo, è diventata un simbolo anche per gli antisemiti, per i violenti. Vi ricordate, di recente è stata utilizzata negli stadi per delle cose volgarissime? Anna, una ragazzina con un grande talento, ma non per questo, si trova a essere un simbolo di qualcosa di più grande. Questo ci ricorda che le proprie scelte, i propri pensieri, il proprio studio è importante per se stessi ma può essere anche simbolo per qualcosa di più grande, che possiamo trovare nel bene e nel male dentro storie più grandi di noi. Sara ci ricordava la storia di un ragazzino, qui in un paesino della Toscana, questa settimana, che si è trovato aggredito da delle ragazzine poco più grandi di lui, che probabilmente con totale superficialità e ignoranza si sono infilate in qualcosa di enorme, hanno risvegliato un dolore e il rischio di riacutizzarsi di una ferita che va molto al di là di quello che loro pensavano di fare aggredendo, cosa già di per sé orrenda, indipendentemente dagli insulti razzisti. le scelte che ognuno di noi fa sono un segno, ognuno di noi puoi essere un simbolo, qualcosa che fa crescere e non fa peggiorare la situazione».

«Il murale rende questo ambiente più bello e più accogliente e lancia un messaggio importante, che vale ancora oggi – ha sottolineato Dormentoni – Lo prendiamo come un simbolo di  memoria come abbiamo recentemente realizzato il murale con La Pira e Fabiani in piazza dell’Isolotto, che sono le nostre radici; anche questa è una radice importante, e le radici servono a tenere una pianta viva oggi, che dobbiamo guardare al presente e che ci dobbiamo confrontare con un mondo in cui le discriminazioni i razzismi, le violenze, le guerre esistono in giro per il mondo e spesso non lontano da noi. Sono sicuro che quest’opera serva a riflettere e a tentare di essere ognuno nel nostro piccolo capace di fare qualcosa di importante per migliorare la nostra comunità, per portare avanti valori di solidarietà, di inclusione, di accoglienza, che sono fondamentali per rendere migliore il nostro futuro».

murale anna frank scuola via baldovinetti (3)

«Ricordare per non dimenticare, ricordare per non ripetere – ha aggiunto la presidente di Commissione politiche sociali in Quartiere 4 Ilaria Tesi – Oggi più che mai è importante tenere sempre presente quanto accaduto, non solo perché ci avviciniamo alla Giornata della memoria, ma anche perché dobbiamo costruire giorno per giorno una società aperta, inclusiva e rispettosa; ed è un dato significativo e di fiducia che a partecipare al progetto siano stati tanti giovani, tanti studenti, che hanno lavorato con le tecniche a loro più vicine e congeniali per tramandare un messaggio di speranza di cui dobbiamo essere assolutamente orgogliosi».

 

 

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