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Sbagliando s’impara, la recensione del film girato tra Ponte a Greve e l’Isolotto

Biagi: "Un film, capolavoro di acquerello quotidiano, si scopre una città diversa, nuova, spesso ignorata ma che sa trasmettere ancor più tanta bellezza grazie alla sua vita raccontata nel copione"

Le più belle vittorie nascono dalle più grandi sconfitte e i migliori insegnamenti si ottengono spesso commettendo grandi errori. “Sbagliando s’impara” il film di Alessandro Ingrà che lo vede nei doppi panni di attore e regista, ci trasmette proprio questo. Un cast ricco di personaggi, Alessandro Paci, Giovanni Cacioppo, Graziano Salvadori, Maura Leone tanto per citarne alcuni, arricchisce il film con una sana divertente comicità.
Un film che ti prende per mano dalla prima scena portando lo spettatore con sé attraverso le vite dei protagonisti. Vite che s’intrecciano, si snodano e creano legami forti, indissolubili, nelle maggiori difficoltà, dove amicizia e amore fanno da protagonisti. L’amicizia e l’amore che pervadono le scene attraverso le strade periferiche di Firenze, in una pellicola girata in quei luoghi che fanno parte della vita quotidiana di ognuno di noi ma che mai ci fermiamo a respirare, viverli o osservarli, sempre presi dall’ affanno di tutti i giorni.
La presentazione ieri, 22 febbraio. Il film sarà proiettato nelle sale Uci  (e non solo)da oggi, 23 febbraio
La presentazione ieri, 22 febbraio. Il film sarà proiettato nelle sale Uci (e non solo)da oggi, 23 febbraio
Spesso da Firenze ci si aspetta sempre un Duomo, un Ponte Vecchio o un bel David sullo sfondo, qui in questo film, capolavoro di acquerello quotidiano, si scopre una città diversa, nuova, spesso ignorata ma che sa trasmettere ancor più tanta bellezza grazie alla sua vita  raccontata nel copione. I tratti del quartiere 4 si adagiano sulla tela del grande schermo attraverso gli sfondi e le tinte che dipingono l’Isolotto e il Ponte a Greve pennellata da una fotografia perfetta con scene solari.
Nella pellicola il teatro si fonde con il cinema e il cinema si fonde con il teatro, in una combinazione che ritrova una Firenze nascosta con richiami sottili ai luoghi della città anni ’80 e a film che  hanno caratterizzato la storia del cinema d’autore fiorentino.
sbagliando s'impara Alessandro Ingrà (9)
Un montaggio altrettanto perfetto e una regia attenta ad ogni dettaglio rendono la visione piacevole e sempre ricca di sorprese in una bella storia dove la trama tocca temi molto vicini ad ognuno di noi, anche se spesso appaiono distanti e mai si pensa possano toccarci in prima persona. La truffa, il credere che sia possibile svoltare in uno schiocco di dita, la grande opportunità che si presenta e il miraggio di una vita migliore, sono ingredienti di una pozione magica che trasformano la realtà da un bellissimo sogno in un brutto incubo ad occhi aperti.
sbagliando s'impara Alessandro Ingrà (4)
La quotidianità che da piatta  ripetitiva, ma sicura, in un attimo diventa dura, difficile e incerta. I problemi non vengono poi soli e si affiancano alle difficoltà di ogni giorno aumentando l’incertezza per un futuro ieri solido oggi totalmente precario. Non resta allora che cercare le soluzioni, possibili o impossibili qualunque esse siano. Ecco allora che l’amicizia e l’amore si mettono al lavoro portando con sé una soluzione apparentemente utopica, ma dove grazie alle due forze in gioco si trasformerà nella medicina  che porterà ad un bel lieto fine.
sbagliando s'impara Alessandro Ingrà (3)
Un film da vedere e rivedere per trarne ogni volta qualche insegnamento in più, da una storia vicina quanto mai reale e prossima a tutti noi, perché sbagliando s’impara.
Nicola Biagi
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