Ponte a Greve, ritrovato uno degli zaini dei pellegrini, manca quello nero
Di ritorno dal cammino di San Jacopo, sono stati derubati mentre erano al supermercato, avevano fatto appello al nostro giornale: «Quegli zaini ci ricordano i nostri cammini, c'è una compostela arancione attaccata»
C’è una buona notizia per il gruppetto di pellegrini la cui vacanza è finita con il furto degli zaini nel parcheggio davanti al centro commerciale di Ponte a Greve che avevano fatto appello a IsolottoLegnaia.it. Uno dei due sacchi a spalla rubati – «senza niente di valore dentro, ma gonfi di ricordi di tanti cammini che abbiamo fatto, tra cui, quello cui siamo più legati, Santiago di Compostela» –, quello azzurro, è stato però ritrovato, per quanto vuoto; manca ancora all’appello lo zaino nero.
Due dei viaggiatori, Patrizia e il marito Cristiano, milanesi, avevano diligentemente occultato gli zaini in bauliera, non a vista, per il tempo di comprare due panini all’antistante Coop, ma al ritorno una brutta sorpresa: vetro rotto e bagagliaio vuoto.
«Avevamo fatto il tratto del Cammino di San Jacopo da Lucca a Firenze», premette Patrizia, il cui cuore appena pienato di spiritualità si è trovato sopraffatto dall’amarezza dopo aver compiuto quell’ennesima impresa devozionale sulle tracce del santo apostolo – San Jacopo è San Giacomo il Maggiore, ovvero Santiago –. Il cammino di San Jacopo infatti va da Firenze a Livorno toccando sette cattedrali (Firenze, Prato, Pistoia, Pescia, Lucca, Pisa e Livorno) ed è detto anche “Santiago minore” perché ha varie analogie con quello iberico più noto, ma soprattutto vede tra le tappe l’unica reliquia del santo fuori Galizia (un frammento osseo nel Duomo pistoiese).
«Nel mio zaino, quello azzurro, c’erano le Compostele (le conchiglie simbolo e ricordo del cammino di Santiago, che si possono anche personalizzare anche come identificativo, ndr) e tramite nome e cognome il signore che lo ha ritrovato è riuscito a contattarmi via social – spiega la camminatrice –. Era su un argine poco distante, sul sentiero lungo la Greve, all’altezza della pescaia. Lo ha notato abbandonato lì mentre era a correre e ha capito che era provento di un furto. È vuoto, ma sono un po’ rinfrancata perché è stato compagno di tanti viaggi. Ora manca quello nero, anch’esso aveva una conchiglia arancione attaccata dietro, ma potrebbe essere stata staccata per non farlo identificare».
C’è un altro aspetto inquietante però: i ladri erano con ogni probabilità appostati ad aspettare che qualcuno occultasse qualcosa di interessante in bauliera. «All’uscita del supermercato, dove siamo stati per 12 minuti esatti (avevamo guardato l’ora) abbiamo trovato un finestrino posteriore infranto e i sedili posteriori tirati giù, perché il bagaglio non è apribile senza chiave. Eppure c’era la cappelliera e quindi gli zaini non erano visibili, ci hanno sicuramente osservato. Oltre agli zaini hanno rubato anche una giacca a vento».
L’appello sul nostro giornale si è diffuso con un piccolo tam tam locale e ha provocato lo sdegno e la vicinanza di un quartiere per il brutto biglietto da visita che questo lato di città ha dato a dei pellegrini. Anche dalla politica locale arrivano messaggi di solidarietà bipartisan: dal centrodestra Giovanni Gandolfo (vicecoordinatore cittadino di Fratelli d’Italia) e dal centrosinistra Cristiano Nesti (consigliere di quartiere 4 da ieri passato indipendente nelle fila di Stefania Saccardi) hanno espresso il proprio rammarico e ribadito la necessità di maggior sicurezza in città, con particolare attenzione al dilagante fenomeno dei furti delle auto nel quartiere.
Sul furto stanno indagando i carabinieri di Scandicci: chi ritrovasse lo zaino nero, forse ancora con conchiglia arancione appesa, può contattare l’Arma e scrivere a questa redazione.