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Marignolle, ambulanza rischia di incastrarsi

Un annoso problema a Marignolle e Bellosguardo. I cittadini richiedono un mezzo di soccorso più piccolo per queste colline, ma la proposta non è facilmente applicabile: la risposta dell'Asl

È solo grazie alla bravura dell’autista che l’ambulanza è riuscita a disincastrarsi, con una manovra millimetrica. È quanto è accaduto ieri nel tardo pomeriggio in via della Pescaia, strada stretta, ripida e tortuosa che congiunge Marignolle alle Bagnese. Il mezzo è uscito d’impiccio con pochi lievi danni alla fiancata, costretto a slittare nella zanella laterale per quel passaggio quasi impossibile. Questione di pochi centimetri in più o un pizzico d’esperienza in meno dell’ambulanziere, e il soccorso non sarebbe potuto giungere.

Un ambulanza si incastra in via della Pescaia durante un soccorso
Un ambulanza si incastra in via della Pescaia durante un soccorso

Non si tratta di un caso isolato, ma di una questione che va avanti da anni; anzi, che nel tempo si fa sempre più emergenziale. Vuoi a causa delle autoambulanze stesse, che come le macchine nei decenni sono cresciute di dimensioni: i moderni furgoni sono più sicuri e prestanti dei vecchi modelli tipo Fiat 850 o Volkswagen T1 “Bulli”, ma inevitabilmente più ingombranti; vuoi per l’invecchiamento della popolazione; vuoi per la scarsa manutenzione di queste strade. Fatto sta che soccorrere qualcuno con con l’ambulanza diventa sempre più difficile. E non solo nella sfortunata via della Pescaia, ma in tante strade delle colline di Marignolle, Bellosguardo e Soffiano.

l'autista riesce a uscirne con una manovra millimetrica
l’autista riesce a uscirne con una manovra millimetrica

Strade non adatte a essere percorse dai furgoni, come nel caso del corriere incastrato in via di Monte Oliveto appena quattro mesi fa, dopo cui la strada è rimasta impraticabile e tutt’ora chiusa al traffico. O del poco antecedente caso in cui i pompieri, in via di San Vito, sono stati costretti a proseguire il loro intervento a piedi. Strade strette, ripide e dissestate, alberi fuori sagoma, scarsità di piazzole di scambio, rendono difficoltoso e alle volte impossibile il transito alle odierne autoambulanze.

Solo la perizia dell'autista ha potuto permettere di far uscire il grosso mezzo dal difficile impiccio
Solo la perizia dell’autista ha potuto permettere di far uscire il grosso mezzo dal difficile impiccio

Poco si può fare sulla viabilità, d’impianto medioevale e stretta tra borghetti, muriccioli e scarpate. Certo un rifacimento della segnaletica, la risistemazione del manto dei tratti più disastrati  e qualche paracarro o guardrail nei tratti più esposti, sarebbe di conforto, ma il vero problema rimangono le carreggiate anguste; e non si può certo buttare giù case e mura per allargarle. Senza contare che queste strade strette fanno la peculiarità e la suggestione di questo spicchio di Firenze ancora rimasto autentico. Tuttavia i cittadini di zona lanciano una proposta alle Istituzioni: allestire un mezzo di soccorso sulla base di un micro furgoncino (per intenderci, un Piaggio Porter o similare) da riservare a questo sistema collinare, come accade in territori con un’analoga viabilità impervia, per esempio in Garfagnana o in Liguria. Una soluzione di buon senso che tuttavia, potrebbe essere di difficile applicazione pratica, per l’organizzazione del sistema, dove 118 (della Asl) e associazionismo si pongono in costante relazione reciproca per far funzionare efficacemente la macchina.

Gli alberi fuori sagoma costituiscono un altro ostacolo comune in queste strade, rischioso soprattutto per i mezzi più alti
Gli alberi fuori sagoma costituiscono un altro ostacolo comune in queste strade, rischioso soprattutto per i mezzi più alti

Abbiamo girato la questione a Usl Toscana Centro:

«In caso di intervento in emergenza, il mezzo che viene inviato non è sempre lo stesso, ma quello più vicino fra quelli che in quel momento sono disponibili – spiegano dall’azienda sanitaria – Pertanto nel caso che si riesca a dotare l’associazione più vicina alla zona segnalata di una tipologia di mezzo come quello proposto dai cittadini, non è certo che la stessa associazione sia sempre disponibile quando arriva la chiamata. Si precisa inoltre che i mezzi di proprietà aziendale sono le sole auto mediche, gli altri mezzi di soccorso e trasporto sanitario appartengono alle associazioni di volontariato che operano in convenzione».

Alcune strade interne che portano verso i casolari sono tratturi non adatti a essere percorsi da mezzi pesanti
Alcune strade interne che portano verso i casolari sono tratturi non adatti a essere percorsi da mezzi larghi e pesanti

Ma questo non vuol dire che la proposta debba essere rigettata tout court; questa soluzione o soluzioni alternative dovranno però passare dalle competenti sedi di valutazione.  L’Azienda sanitaria, infatti si dichiara «comunque disponibile a prendere in carico eventuali criticità da parte dei cittadini e porre il problema all’attenzione del tavolo tecnico Azienda-Volontariato sul trasporto sanitario».

Ma i cittadini di zona replicano con una considerazione: «Se in altre parti della regione e d’Italia questi mezzi esistono e girano, un modo per farli diventare operativi e funzionali al sistema d’emergenza ci deve essere…».

Ai tavoli tecnici l’ardua sentenza.

 

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