Maria Valeria Sanfilippo presenterà il suo libro Giuseppe Bonaviri e le Novelle saracene nell’ambito del Mese della cultura e prevenzione 2017
Mercoledì 27 settembre 2017, alle 18, alla BiblioteCaNovaIsolotto (via Chiusi 4/3 A), avrà luogo la presentazione del volume Giuseppe Bonaviri e le Novelle saracene (ed. Aracne) di Maria Valeria Sanfilippo. L’iniziativa si svolgerà nell’ambito del Mese della cultura e della prevenzione, promosso dalle Associazioni Iapb, Adafi e San Bartolo. Leggerà brani dall’opera la poetessa Paola Lucarini e coordinerà il presidente dell’Mcl San Bartolo a Cintoia Gino Ferro.
Edito per i tipi di Aracne, con una intrigante prefazione a firma Sarah Zappulla Muscarà e in copertina un dipinto di Antonino Cammarata, il volume analizza la ricca e multiforme produzione di Giuseppe Bonaviri, alla luce di una bibliografia corposa e aggiornata. Ne scaturisce un panorama critico-letterario, arricchito di indagini intra e inter-testuali, lettere inedite, interviste all’autore, materiale documentario di vario genere.
Una messa a fuoco delle Novelle saracene in un quadro di consonanze e diversità socio-linguistiche con altri autori: da Propp a Calvino, da Andersen a Capuana, a Rodari sino a Walt Disney. Riaffiorano altresì le atmosfere ricreate da quelle novellatrici popolari che, vissute tra Otto e Novecento, seppero accompagnare alla parola l’impareggiabile rituale del gesto e la melodia del canto, inverando inaspettate risorse interculturali e multietniche. Per tale ragione il volume s’impone all’attenzione del lettore comune come pure degli addetti ai lavori, tra gli altri storici, filologi, linguisti, musicologi.
Un’occasione per conoscere più a fondo Bonaviri, più volte nella rosa dei candidati al Premio Nobel, tra i più rappresentativi autori nel panorama non soltanto nazionale del secondo Novecento. Autore di una prolifica ed eterogenea produzione (che spazia dalla narrativa, alla poesia, dalla saggistica al teatro), tradotto in numerose lingue europee ed extraeuropee (persino in arabo e in cinese). Ritenuto dalla critica degno di occupare un posto autonomo ed originale accanto a fuoriclasse della statura di Verga, Pirandello, Sciascia, come pure Marquez e Lorca.