Lungo il sentiero dell’argine della Greve, a Mantignano, poco prima della foce in Arno, l’acquedotto che attraversa il fiume gocciola acqua da mesi. Almeno da ottobre, quando durante un servizio naturalistico rimanendo con il dubbio se si trattasse di una perdita o di un motivo tecnico, il costante sversamento. Adesso il dubbio torna in un’interrogazione portata dal gruppo di Fratelli d’Italia in Palazzo Vecchio:
“Raggiungere quel luogo non è comodissimo, è uno dei posti più remoti dell’intero Comune dove le strade asfaltate non sono presenti; tuttavia – spiegano i consiglieri di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi e Jacopo Cellai – da diversi mesi coloro che passano a piedi lungo gli argini della Greve, poco prima dell’immissione nell’Arno, ci segnalano che dalle grosse tubature, dell’acquedotto di Mantignano, nel punto in cui attraversano il fiume Greve, fuoriesce una enorme quantità d’acqua, che forma una specie di cascata. Tempo fa i consiglieri Cellai e Bisconti (Q4) andarono di persona a rilevare la situazione; ieri gli esponenti Draghi e Masi sono tornati a ricontrollare di persona la situazione e hanno confermato le recenti segnalazioni dei cittadini: troppo pieno o una falla? Ancora non lo sappiamo con certezza, perciò chiederemo urgentemente di essere ragguagliati sulla situazione.
Non è pensabile che in un’ottica di sviluppo ecosostenibile una città come Firenze, che ha le tariffe dell’acqua fra le più care d’Europa, si possa permettere una tale dispersione idrica concludono gli esponenti di Fratelli d’Italia Draghi e Cellai.