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Legnaia, salvati tutti i lavoratori e il centro di Sollicciano cresce

I 45 dipendenti rimasti sono stati tutti riassunti e la nuova società presenta il progetto di rinnovamento del centro agricommerciale

La nuova Legnaia, ieri cooperativa, oggi consorzio, si è presentata lo scorso venerdì alla città in occasione della Festa d’Autunno. A due anni dall’annuncio della crisi che investì come un tornado l’azienda simbolo di un intero quartiere, ritorna in pista e con più di una novità.

Già abbiamo parlato del glorioso passato di quel marchio fondato da un manipolo di contadini nostri avi;  la scorsa settimana invece abbiamo ripercorso il presente, o meglio il recente passato appena trascorso, con la travagliata storia  di quei due anni che dal fallimento ha portato all’acquisizione da parte della nuova società consortile. Un travaglio che si è quanto mai dilungato tra intoppi, burocrazie e nuove variabili in gioco e due anni, come sottolineato dal marketing manager Fabio Fondatori «duri soprattutto per i lavoratori e i fornitori, ma anche per le tre aziende (Mati1909, FloraToscana e Viridea,ndr) che hanno rilevato Legnaia, perché il traguardo si spostava completamente».

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Ma pur con tutte le difficoltà, e bando a facili stereotipi, la macchina istituzionale, stavolta ha funzionato, e bene. E quindi sono fioccati i sentiti ringraziamenti a tutti quei soggetti pubblici e privati, che hanno permesso l’arrivo a questo traguardo. O meglio, a questa ripartenza: il commissario liquidatore Caterina Rossi, la Regione Toscana (e in particolare l’assessora Stefania Saccardi), il Comune di Firenze (e in particolare l’assessora Cecilia del Re), quello di Scandicci, il presidente di Quartiere 4 Mirko DormentoniConfcommercio, Confcooperative Toscana e una sequela di consulenti. Ma fra tutti, la menzione speciale è stata per il consigliere politico Valerio Fabiani, «che ha testimoniato come con stile istituzionale, si può salvare il tessuto economico», ha ringraziato Fondatori.  Ma ciò che più di tutti ha fatto persistere la nuova società nel percorso, è stata l’iniezione di fiducia: «Tutti ci hanno detto: andate avanti».

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Ed è proprio sulla necessità di fiducia che ha vertito l’intervento del sindaco Dario Nardella: «C’è nel Pase reale una grande sfiducia. i no vax,  la scarsa natalità, le aziende che chiudono… Abbiamo bisogno di raccontare anche storie belle (…), siamo circondati storie negative che hanno tanta enfasi da schiacciare tutto. (…) Non si tratta di fare ottimismo a buon mercato, ma di mostrare i risultati, mostrare quello che sai fare. Il vostro progetto è uno di quegli esempi. Dice un proverbio africano: da soli si fa più veloci, ma insieme si va più lontano».

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Se del glorioso passato e della crisi recente ci siamo già occupati, dicevamo, oggi possiamo finalmente parlare del futuro di Legnaia, o almeno delle intenzioni della nuova proprietà svelate alla conferenza di venerdì. E farlo subito con due buone notizie.

Primo, tutti i quarantacinque dipendenti rimasti in questi due anni a Legnaia, sono stati riassunti. Più altri nove nuovi lavoratori. E già qui parte il primo sospiro di sollievo. Mica male come ripartenza, per un marchio che partiva da un bilancio negativo, si è mormorato in conferenza, di 1,8 milioni di euro l’anno.

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Secondo, Legnaia si fa più grande, più bella e più accogliente. Così da aumentare quella vocazione a centro multifunzionale, ma anche culturale, del green, o per dirla senza tanti anglicismi, del mondo agrosilvopastorale: «Da milanese mi ero fatto l’idea del solito garden center che versava in difficoltà (….) ma quando sono arrivato qui, ho visto che avevo davanti tutt’altra cosa, (…) i clienti dovrebbero bussare a cento porte per trovare quello che trovano a Legnaia», ha detto Fabio Rappo, manager di Viridea. Così la cordata con le altre due imprese dalle competenze diverse: «Oltre a ricercarci per bisogno, ci siamo trovati per principi: l’impresa è un organismo sociale che sta dentro la società».

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Aumentare la vocazione sì, ma con un vestito nuovo, che costa meno e copre di più. Ma soprattutto, tanto per essere coerenti con la filosofia green, inquina pure meno. Saranno buttati giù 2.500 metri quadri e grazie a un già esistente permesso che prevedrebbe un aumento fino a 5mila metri quadri, ne saranno ricostruiti poco più di 3mila. Tutto votato all’efficienza della struttura e al confort per il cliente. E poi tante piccole innovazioni e grandi ritorni graditi: sarà riattivata la fattoria didattica, saranno creati nuovi punti di ristoro senza quell’effetto mensa che un po’ pervadeva lo spazio centrale,  sarà piantato un nuovo bosco nel parcheggio dipendenti, sarà attivato un ambulatorio veterinario, aumenteranno i corsi e saranno potenziati i servizi di consulenza e assistenza tecnica e altro ancora. «La nostra ambizione è che il cliente venga senza comprare, perché qualcosa dentro si porterà a casa, e tornerà», ha detto il presidente del consiglio di amministrazione.

Il progetto di  rinnovamento del centro agricommerciale di Sollicciano del nuovo Consorzio di Legnaia
Il progetto di rinnovamento del centro agricommerciale di Sollicciano del nuovo Consorzio di Legnaia

Hanno seguito gli interventi del consigliere Paolo Mati, del direttore di FloraToscana Simone Bartoli, del sindaco di Scandicci Sandro Fallani, e, a sorpresa, del governatore Eugenio Giani, che oltre a porgere gli auguri alla nuova società, ha raccontato dei simpatici aneddoti della sua infanzia a Legnaia e del quartiere. Ma questa è un’altra storia…

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