Riceviamo e pubblichiamo la mail pervenutaci da P., residente nel cuore di Legnaia, che segnala un problema con l’uso improprio delle aree verdi del rione, utilizzate per far scorrazzare i cani anche quando un’area cani è presente a pochi passi. Il giardino per i quadrupedi infatti c’è in via Nicola Pisano, ma spesso i padroni utilizzano in maniera impertinente anche quella per bambini e anziani in via Ambrogio di Baldese, a pochi passi, il giardino dedicato a Duccio Dini, il giovane barbaramente ucciso perché tragicamente capitato in mezzo a un regolamento di conti tra bande rom mentre andava a lavorare. Con buona pace delle mamme che si trovano a dover lavare scarpe e vestiti per sconvenienti scivoloni sugli escrementi; ma anche, ed è il caso che ci racconta la lettrice, di vicini che si trovano di fatto ad abitare davanti a un chiassoso canile.
C’è poi una terza area verde, di fronte al giardinetto per i bambini. Un fazzoletto prato con qualche albero, minato dalle deiezioni canine. Qualche vicino ha provato a rivendicare il diritto a un prato pulito, appendendo agli alberi dei cartelli plastificati con scritto “Siete pregati di raccogliere la cacca“; ma qualcuno di questi cartelli è stato divelto: non si sa se per l’inclemenza del clima e l’usura del tempo o se per mano di qualche padrone giustiziere che ha voluto rivendicare a sua volta il diritto dei cani di concimare il prato.
«Il verde e la fruizione dello stesso è molto bello sì! Ma non c’è nessun controllo. Le aree dedicate ai bambini sono diventate (pur essendone presente una a soli 20 metri) area cani. Io abito in mezzo alle due aree ed è molto fastidioso avere cani da tutte e due le parti. È mio diritto, oltre a molti altri, poter riposare in santa pace e questo non è più possibile. Mettete dei cartelli dove sia chiaro che “È vietato l’accesso ai cani, l’area dedicata è a soli 20 metri”. So anche che partiranno gli insulti gratuiti. Perché le persone non comprendono che dentro le abitazioni ci possono essere anche malati gravi. È solo una questione di buona educazione e rispetto».