Le 5 strade antiche di Monticelli di cui non sapevi l’origine del nome
Lungo via Pisana si estende l’antico borgo di Monticelli, da cui si di partono vecchie strade i cui nomi riportano ad antiche leggende, misteri, fede, nobili e contadini…
Poco più di un chilometro fuori da Porta a San Frediano (un tempo Porta a Verzaia), lungo via Pisana, si estende l’antico borgo di Monticelli. Nonostante la sua centralità è forse uno dei meno noti dei quartiere perché completamente inglobato e integrato nel panorama urbano. Eppure a ben guardare non mancano le antiche testimonianze e le strade i cui nomi riportantano al passato. Dopo aver parlato dell’etimologia delle antiche strade di Isolotto, Ponte a Greve e San Quirico, Cintoia e Cavallaccio, Ugnano e Mantignano, Legnaia , Soffiano e altri rioni del Quartiere 4, è perciò la volta di parlare delle cinque strade antiche di Monticelli di cui non sapevi l’origine del nome
Via di Monticelli: la via e tutto il rione, prendono il nome dalla conformazione della zona, trovandosi in una zona leggermente collinare a metà tra i colli di Monte Oliveto, Bellosguardo e la piana dell’Arno.
Via del Chiesino: probabilmente qui si trovava un piccolo oratorio di campagna, che erano popolarmente chiamati “chiesini”. Non abbiamo individuato chiesini , tuttavia abbiamo trovato al civico 7 una costruzione antica che riporta lo stemma di un ferro di cavallo con sotto quelli che paiono funghi. Non siamo riusciti a trovare in letteratura niente e nemmeno gli abitanti di zona hanno saputo dirci nulla; solo un signore ha sentito dire che forse in antichità lì si trovasse uno spedale. Ciò avvalorerebbe l’ipotesi di un chiesino, poiché spesso gli ospedali erano condotti da congregazioni religiose. Tuttavia lo stemma potrebbe riportare anche a un’antica posta per cavalli. Visto l’eccezionale stato di conservazione, che sembra aver patito molto meno le intemperie dei secoli, però ci prende il sospetto che possa essere anche un falso antico, messo non più di qualche decennio fa.
Via di San Vito: la via (e il viuzzo che da essa si diparte) deve il nome alla chiesa (parrocchiale) dei Santi Vito e Modesto a Bellosguardo che si trova in vetta alla via in quella che ancora oggi rimane campagna. Qui, all’altezza più o meno di dove comincia la strada a pietre e finisce quella asfaltata si trovava un convento di clarisse, dove fu ospite San Francesco, il quale fece miracolosamente scaturire una fonte di acqua miracolosa, che ancora c’è e sulla quale fu fatta costruire una cappellina; purtroppo è in area privata ed è chiusa e viene aperta al pubblico solo di rado.
Via dell’Olivuzzo: ormai nessuno lo chiama più in questo modo, ma l’Olivuzzo originariamente sarebbe stato quel territorio compreso tra Monticelli e Legnaia, qualche podere e casa sparsa. Se si osservano le campagne ciriostanti, in zona, è facile capire perché si chiamasse Olivuzzo: l’olivocoltura è infatti assai comune.
Largo del Boschetto: prende ovviamente il nome dal vicino parco del Boschetto, tanto caro agli abitanti della zona. In realtà Boschetto, è il toponimo popolare dato al parco, le cui piante sono cresciute nei secoli fino a diventare un bosco tanto affascinante quanto ricco di biodiversità e ben curato. Fuori zona è conosciuto con il nome originario di parco di Villa Strozzi; ma non provate a chiamarlo Villa Strozzi a un monticellino o a un legnaiolo, passereste subito per forestieri… Curioso il fatto che questo slargo fu battezzato del Boschetto solo nel 1911 dal Sindaco (e nobile) Filippo Corsini: evidentemente anche lui amava molto questo parco.