Le 3 strade antiche di Bellosguardo di cui non sapevi l’origine del nome
L’etimologia di tre strade antiche di Bellosguardo, sulle prime colline di Firenze via di Bellosguardo, via di San Carlo e via Piana, tra spiritualità e natura
Il colle di Bellosguardo, lo dice il nome stesso, è una zona particolarmente affascinante del sistema collinare del nostro quartiere. Proprio come Montoliveto o le colline di Soffiano, nonostante sia relativamente poco antropizzato rispetto alla sua vicinanza alla città, il suo suolo è percorso da millenni dall’uomo, che qui ha trovato spesso un itinerario migliore rispetto alle paludi malsane dell’Isolotto per arrivare verso la città. Perciò, dopo esserci occupati di Isolotto, Ponte a Greve e San Quirico, Cintoia e Cavallaccio, Ugnano e Mantignano, Legnaia , Soffiano e altri rioni del Quartiere 4, oggi vedremo quali sono le tre vie antiche di Bellosguardo dai nomi che portano in sé curiosità e storie antiche
Via di Bellosguardo: un po’ come la storia dell’uovo e la gallina, non sappiamo se è stata la strada a dare il nome al colle o viceversa; da una carta di metà ‘800 a nostra disposizione, possiamo però affermare che il colle già si chiamasse Bello Sguardo a quei tempi. Inutile spiegare che si dev il nome alla particolare posizione panoramica che offrono un’affascinante vista particolare, diversa e contraria a quelle tipiche da cartolina della città, di solito scattate da Fiesole o dal piazzale Michelangiolo, mostrando non solo il centro ma anche parte della periferia e il nostro quartiere. Potremmo definirlo un panorama sociologico, perchè mostra le tipicità tanto delle zone centrali, le periferie borghesi e quelle operaie.
Via Piana: la peculiarità morfologica di questa strada le ha dato il nome: nonostante sia una via collinare, scorre pianeggiante.
Via di San Carlo: prende il nome dalla piccola cappellina ottagonale che sorge su questa via. Questa non era l’unica strada del quartiere ad avere una cappellina dedicata a San Carlo Borromeo: un’altra, settecentesca e pregevole (anche se per motivi politici si disse il contrario) era su Lungarno del Pignone, ma fu abbattuta per costruire il ponte della tranvia. Ma questa è un’altra storia, di cui presto ci occuperemo.