Firenze 19 Marzo 1963. Così potrebbe iniziare la pagina di un quaderno di un bambino di prima elementare.
Un quaderno antico con la copertina nera e il bordo rosso, riposto prima di finire sul banco, in una cartella sorretta da spalle piccole e minute coperte da un grembiule nero con un grande fiocco azzurro, o da spalle ancor più esili e fragili di bambina con il grembiule bianco e un grande fiocco rosa. Un quaderno che scalpita in attesa di essere scritto e sobbalza nella camminata del suo piccolo alunno. Una camminata breve, silenziosa, composta, con 1200 gambine che parte quasi in sordina dalle baracche verdi dell’Isolotto, fino ad arrivare col suo sommerso rumore in cima al colle della Montagnola.
Un corteo di 600 bambini accompagnati da genitori e insegnanti segna il passo della storia creando l’impresa che il francese Groussard lo stesso giorno farà vincendo la Milano-Sanremo, prima grande classica di ogni stagione ciclistica nel giorno di San Giuseppe. Una gara lunga e difficile fatta di salite e discese e chiusa in 6 ore 59 minuti e 38 secondi, che vede arrivare Vittorio Adorni primo degli italiani, quinto a 53 secondi di distacco. Un’impresa quella dei bambini dell’Isolotto destinata a durare nel tempo e che nell’ anno in corso taglia il traguardo dei suoi sessant’anni. Ad attendere il corteo dei bambini al traguardo il sindaco beato di allora Giorgio La Pira che fortemente ha voluto e sposato il progetto. Un progetto futuristico fondato sui principi di una scuola inclusiva, moderna e che guarda al futuro a battendo barriere e disuguaglianze, lasciando la vista e l’anima libere di sognare appena guardino fuori dai suoi quadrati.
Uno sguardo nel verde, che si perde in un giardino nel pensiero di grandi come Don Milani, Don Mazzi lo stesso La Pira e che giunge fino ad oggi con gli stessi valori, gli stessi principi gli stessi sogni di ieri.
Una camminata lunga sessant’anni che risuona ogni giorno nel suo eterno ritmo di passi destinata ad arrivare lontano, più di una Milano-Sanremo, con un bambino o una bambina che varcano insieme per mano ai loro genitori e ai loro insegnanti il cancello del traguardo della Montagnola, pronta a dare ad ognuno di loro un varco aperto sul proprio futuro.
Nicola Biagi