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‘La Firenze che vorrei’: una nuova rivista in città

Direttore è Lorenzo Somigli: "Il nostro obiettivo è quello di rianimare il dibattito critico partendo da tante voci, quelle dei cittadini, impegnati per il bene comune affinché Firenze possa tornare grande come lo è sempre stata"

Una testata giornalistica che nasce in un periodo di forte sofferenza per l’editoria – una sofferenza che va a discapito della qualità dell’informazione e a tutto vantaggio della disinformazione faziosa e arraffazzonata dei social network –, è motivo d’orgoglio per tutti i cittadini. Quando a fondarla e a dirigerla è un collega tanto giovane quanto già di gran calibro come  Lorenzo Somigli, lo è ancora di più. Una penna, la sua, in cui abbiamo creduto e scommesso, tanto che agli albori della sua carriera ha firmato diversi pezzi per questo giornale, mostrando da subito gran stoffa. Somigli con la collaborazione dell’analista politico Jean-Claude Martini, il filmaker e divulgatore culturale Stefano Chianucci, e dell’urbanista Alessandro Busà, ha lanciato online  La Firenze che vorrei, una rivista che non solo parla della città, ma la ripensa, con l’ambizioso obiettivo di tornare alla radice di quel nome Florentia, farla rifiorire.

“C’è sempre bisogno di informazione – spiega Somigli –. In una società in cui si affermano sempre di più le tendenze illiberali e meno democratiche, c’è bisogno di dare spazio alla pluralità di opinioni e prospettive. Firenze è al centro di una crisi clamorosa, e invita i cittadini a prendere contezza, invita tutti noi a non stare più solo a guardare, ma a cercare di stimolare il dibattito ragionato e critico sui tempi contemporanei. Firenze è una città sempre meno vissuta dai suoi abitanti, perde ogni giorno più cittadini. Eppure è una città che è stata un grande luogo della cultura occidentale, possiamo dirlo senza vergognarsi, una città del dialogo interreligioso. Non lo è più. Il nostro obiettivo è quello di rianimare il dibattito partendo da tante voci, quelle dei cittadini, impegnati per il bene comune affinché Firenze possa tornare grande come lo è sempre stata”.

Oltre alla cronaca con notizie locali e di attualità, e agli eventi, La Firenze che vorrei propone altre sezioni che ne caratterizzano il taglio: La Repubblica Fiorentina, dedicata alla politica e all’amministrazione locale; La città del lavoro, focalizzata su economia e occupazione; La città che cambia, che tratta delle trasformazioni urbane e sociali;e un’interessantissima Firenze in numeri, con analisi statistiche sulla città.

Stamattina la rivista online è stata presentata in Palazzo Vecchio insieme a Eike Schimdt, gli altri consiglieri comunali della sua civica Paolo Bambagioni e Massimo Sabatini e Luca Santarelli di Noi moderati.

Presentazione La Firenze che vorrei (3)

“La nascita di un nuovo organo di informazione è sempre una buona notizia per chi si dice democratico. Noi facciamo parte della minoranza, e come da mandato dei nostri elettori facciamo opposizione a questa amministrazione, ma siamo anche stati amministratori e sappiamo che si può cambiare la città se abbiamo le idee chiare sul dove e come intervenire. Per questo, La Firenze che Vorrei vuole essere anche uno stimolo, per tutti, per capire come Firenze può diventare una città migliore, all’altezza della sua storia, e anche un luogo dove poter sviluppare un dibattito costruttivo” ha dichiarato Bambagioni.

“Saluto con gioia la nascita di questa testata, che oltre alle politiche che sono proprie di ogni quotidiano, avrà il suo focus sui temi che riguardano la nostra città – è intervenuto Schimdt –. L’ambizione è partire dalla dimensione locale per raggiungere un livello superiore, una riflessione che è propria di una rivista e che possa dare una prospettiva più lunga rispetto al fatto di cronaca quotidiana. Un luogo virtuale dove tutti potranno apportare il proprio contributo, al di là delle parti politiche. Auguro a Lorenzo e ai suoi giovani collaboratori buon lavoro, perché questa è la pubblicazione di cui Firenze ha bisogno”.

“Questo nuovo quotidiano è una nuova voce, ed è una voce libera, oggettiva e aperta a tutti i contributi, fuori dalle visioni di parte che purtroppo spesso condizionano negativamente il nostro dibattito pubblico. L’obiettivo è nel titolo: non la Firenze che ‘ci tocca’ ma quella che vorremmo, con il contributo di tutti i cittadini che vorranno farsi parte attiva in questo processo” ha detto Sabatini.

“Serve un dialogo produttivo sulle questioni tecniche per raggiungere risultati concreti, per superare il malessere di tanti fiorentini che vorrebbero, appunto, una città diversa”, ha commentato Sabatini.

 

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