Questo sabato 10 luglio, alle 21,15, in via del Pantano nell’area verde d’angolo con via Stilicone a Pontignale, si terrà Grillo Swing, la quarta stagione a giro nelle periferie fiorentine dedicata alla trasmissione radiofonica il Grillo Canterino e alle canzoni di Odoardo Spadaro, uno spettacolo de La Compagnia delle Seggiole.
L’evento fa parte dell’Estate Fiorentina ed è a cura di Sabrina Tinalli; la selezione musicale è di Vanni Cassori, i costumi di Giancarlo Mancini, l’allestimento di Daniele Nocciolini, l’ organizzazione di Roberto Benvenuti, con Fabio Baronti, Luca Cartocci, Anna Collazzo, Rossella Gardenti, Luca Marras, Sabrina Tinalli e con la partecipazione straordinaria di Luigi Ragucci e Raoul Renzini. Sponsor è il Cral Banca Toscana. L’ingresso è gratuito.
Il Grillo Canterino è “la trasmissione radiofonica che innamorò Firenze, accompagnate dalle canzoni, eseguite dal vivo, di Odoardo Spadaro – spiega la Compagnia in una nota su Fb – La trasmissione che più di ogni altra, rappresenta lo spirito fiorentino e che suscita ancora oggi, negli ascoltatori, un tuffo nel passato alla riscoperta di una comicità irriverente e diretta, ma elegante e intelligente come solo la nostra tradizione può consentire. Il successo delle tre edizioni scorse (2017/2018 e 2019 per un totale di 30 repliche nelle periferie cittadine, il 2020 purtroppo l’Estate Fiorentina non ha avuto luogo per motivi di pandemia) ci spinge a proporre la quarta edizione del nostro “Grillo Swing” con la rinnovata e consolidata collaborazione dei cinque quartieri del Comune di Firenze”
Risentiremo figure ormai entrate nell’immaginario collettivo, voci di un tempo, anche recente: “La sora Alvara”, “Gano…I’ duro di San Frediano”, “Porvere”, “l’Iris e l’Amneris”, e tanti altri. Sarà come riascoltare il nastro e rivedere il film della nostra vita. Con nostalgia e leggerezza”, annuncia l’associazione teatrale.
“Odoardo Spadaro rappresenta Firenze nel raffinato ambiente degli chansonnier del Novecento. Artista che raramente viene ricordato, ma che ha portato Firenze nel mondo. Cantò le sue canzoni per portare la nostra città sui grandi palcoscenici internazionali e incarnò quella vena ironica, bonariamente beffarda, di un fiorentino sempre sorridente.
Siamo negli anni 50, in una Firenze che, come il resto d’Italia, ha iniziato il faticoso e lungo percorso del Dopoguerra. In questo scenario si colloca anche la storia di Radio Firenze, una voce che aveva accompagnato il ritorno alla normalità dei fiorentini fin dal settembre del 1944, per merito di alcuni tecnici e giornalisti di eccezione che, a rischio della vita, avevano registrato e diffuso voci e rumori della battaglia nelle strade… lo sferragliare dei carri tedeschi… i rumori delle sparatorie… utilizzando attrezzature garibaldine. Nel 1950 vengono inaugurati i nuovi impianti della sede fiorentina di piazza Santa Maria Maggiore, in pieno centro. Inizia la produzione di programmi culturali e d’intrattenimento che proseguiranno con successo nel tempo. Nel 1953, sulla scia di un generale fervore di idee ed iniziative, la sede Rai di Firenze elabora programmi di grande spessore culturale come l’Approdo, d’informazione come il Gazzettino Toscano redatti e curati da due grandi personaggi: Amerigo Gomez e Umberto Benedetto. Programmi voluti e gestiti da un grande dirigente di quei tempi, Omero Cambi. Ed è proprio Omero Cambi, responsabile dei programmi, che, per riempire il vuoto domenicale del Gazzettino, ipotizza un programma che insieme alla cultura riesca a far sorridere la gente… ancora alle prese con tutti i problemi di un lungo dopoguerra e di una faticosissima ricostruzione… non solo materiale. Rievocando il Grillo saggio di Pinocchio e il grillo fiorentino della nostra Festa che faceva liberamente sentire la sua voce nasce Il Grillo Canterino! Dopo circa un anno di rodaggio, il programma cambia completamente aspetto, passando dal giornalistico semiserio al vero e proprio spettacolo leggero, con la nascita di personaggi che ne determinano un successo popolare da fare invidia alle più seguite trasmissioni radiofoniche dei nostri giorni”.