Tassisti toscani di nuovo in protesta, domani giovedì 29 aprile, per chiedere misure di sostegno adeguate alla sopravvivenza del settore alle famiglie. I tassisti sono stati infatti una delle categorie più duramente colpite dai lockdown e dalle restrizioni imposte per il contenimento della pandemia da Covid-19. Proprio come lo scorso 26 marzo i tassisti e i loro sostenitori, partiranno domani alle 10 da via Simone Martini e sfileranno in corteo fino a piazza Signoria.
La manifestazione è nazionale e proteste si svolgeranno parallelamente in altre città d’Italia. La mobilitazione è indetta da quasi tutte le sigle (a livello nazionale) di categoria, in sinergia: Acai Taxi, Cna Taxi, Confartigianato Taxi, Fast-Confsal, Legacoop, Sna Casartigiani, Silt, Tras, Unica Taxi Cgil, Uri, Uritaxi.
«La protesta prevede il transito di veicoli in corteo per le strade cittadine con possibili disagi alla circolazione – avverte il Comune – I partecipanti si ritroveranno alle 10 in via in via Simone Martini da dove il corteo si dirigerà verso il centro percorrendo il seguente itinerario: Viadotto dell’Indiano, viale Guidoni, via del Ponte di Mezzo, viale Corsica, viale Belfiore, viale Fratelli Rosselli, viale Lavagnini, piazza della Libertà, viale Matteotti, viale Gramsci, piazza Beccaria, viale Giovine Italia, via dell’Agnolo, via Verdi, via dell’Oriuolo, via del Proconsolo, via della Condotta, via dei Magazzini con arrivo in piazza della Signoria e presidio in piazza Duomo. La manifestazione dovrebbe terminare intorno alle 13»
Il Trasporto Pubblico non di linea Taxi, è sottoposto ad un eccesso di offerta importante e protratta nel tempo, dovuta alla rarefazione della domanda, a causa dei Dpcm e provvedimenti per il contenimento della pandemia – fa sapere la cordata sindacale – Questo stato comporta una minaccia per l’equilibrio finanziario e la sopravvivenza di un importante numero di imprese nell’intero territorio nazionale.
Sono indispensabili provvedimenti di sostegno economico, certi,
immediati, di misura adeguata, così come fatto per altri settori, affinché possa essere garantito il servizio di trasporto pubblico non di linea svolto con autovetture Taxi.
Per tali ragioni per il giorno 29 aprile 2021 sono convocate presso tutte le Città italiane assemblee di Categoria, con presìdi e richieste d’incontro al Prefetto ed Enti locali a sostegno delle seguenti richieste economiche da avanzare al Governo e ai Ministri competenti:
1. Sostegno economico specifico alle imprese del settore trasporto pubblico non di linea, di importo adeguato così come attuato per altri settori. Istituzione di un fondo di 800 mln di euro per l’anno 2021 per il sostegno dell’intero settore trasporto persone in servizio pubblico non di linea.
2. Sospensione e proroga di mutui, leasing e finanziamenti.
3. Anno bianco fiscale e contributivo per gli anni 2021 e 2022.
- Irpef, pagamento solo dei saldi di giugno esclusi gli acconti di
novembre;- Inps, contributi figurativi per l’intero importo, valido anche ai fini del
calcolo della pensione maturata.- Irap, esenzione dell’imposta in ragione del venir meno della condizione di “stabile organizzazione di impresa” in quanto i centralini hanno di fatto azzerato la loro funzione.
- Inail, Esenzione del premio. Sinistrosità azzerata in ragione della
- riduzione quasi totale delle percorrenze chilometriche.
4. Semplificazione procedure da parte dei Comuni per l’utilizzo voucher taxi, (art. 34 D.L. 41/2021, ampliamento dell’utilizzo a favore di personale sanitario e popolazione da vaccinare.
5. Ecobonus per l’acquisto di autovetture elettriche sul modello 110% concesso per le ristrutturazioni edilizie. Modernizzazione del servizio, aumento della sicurezza, riduzione delle emissioni in atmosfera. Iva 4% sui veicoli TAXI attrezzati trasporto disabili, con qualsiasi alimentazione.
6. Reintroduzione della detassazione delle accise sui carburanti.
Una situazione critica quella dei tassisti, che finora ha visto riconoscersi solo briciole che non bastano neanche a coprire le spese: «L’elemosina di Stato, mi è servita per pagare le tasse dello Stato – commenta amaramente Christian Caglieri, tassista del 4242 da venticinque anni e padre di tre bambini – Vorrei solo ricominciare a lavorare».