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Quarantene Covid e scuola, verso la luce in fondo al tunnel
Il caso paradossale dell'asilo Niccolini dove la maggior parte di una classe era in quarantena senza aver avuto contatti col positivo perché in una precedente quarantena, per la normativa nazionale, non era un caso isolato. Adesso il Governo rimedia col nuovissimo decreto, sotto spinta degli enti locali. Il plauso dell'assessore Funaro
Martedì scrivevamo caso paradossale dell’asilo Niccolini di via di Scandicci dove la maggior parte di una classe era in quarantena senza aver avuto contatti col positivo perché in una precedente quarantena. Non era un caso isolato, ma analoghe situazioni si moltiplicavano in tutta Firenze, la Toscana, Italia. Il problema diventato quasi una sentenza di reclusione per i genitori costretti a guardare i figli invece di poter andare a lavorare, era imputabile alle lacunose normative nazionali emesse dal Governo tre settimane fa. Quando si presentava un positivo al Covid-19 in aula, scattava la quarantena per tutta la classe e non solo per i presenti. Un fatto non scontato e non marginale, perché sono diversi i casi in cui parte degli alunni erano già in quarantena, ma sono stati rimessi in quarantena per il verificarsi di nuovi positivi in classe pur se i primi fossero assenti, quindi senza alcun contatto con il potenziale contagioso. Oggi finalmente qualcosa cambia: Il Comitato tecnico scientifico ha infatti dato indicazioni più leggere, subito raccolte nel nuovo decreto del Governo.
Per i bambini delle scuole dell’infanzia (asilo) la quarantena scatta solo quando si verificano a cinque contagi contemporaneamente tra i compagni. Non solo: fino a oggi la quarantena durava dieci giorni con tampone negativo o quattordici senza tampone e senza sintomi, ora si sono dimezzati a cinque con tampone negativo, che può essere anche quello antigenico fatto in farmacia, che diventa gratuito con la prescrizione del medico.
Bambini esclusi dalle lezioni nonostante fossero assenti il giorno del contagio per un problema delle normative nazionali
Nella scuola primaria (elementari) invece si fa distinzione tra gli alunni vaccinati e quelli non vaccinati. I vaccinati restano sempre in classe, i non vaccinati andranno in Dad a partire dal 5 quando scattano cinque contagi contemporaneamente in classe. Dopo il primo caso nella classe, vaccinati e non, in classe dovranno indossare per dieci giorni la mascherina Ffp2. Chi era in quarantena, dovrà fare un tampone analogamente a quanto detto per gli asili.
Nelle scuole secondarie (medie e superiori) tutto uguale a quanto detto per le elementari, se non che in Dad ci finiranno coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale.
Gli asili nido, che sono i più colpiti, dovrebbero seguire le stesse regole delle scuole d’infanzia. Questa è una testimonianza di appena 24 ore fa: ieri, ha scritto alla nostra redazione I., mamma di un bimbo dell’asilo nido di via Canova: “Ho letto il vostro articolo relativo alla chiusura di due classi all’asilo Niccolini. Caso analogo adesso al nido Tassobarbasso, dove quattro bambini sono a casa nonostante non abbiano avuto contatto con i due casi positivi che si sono manifestati tra il 21/1 e il 24/1. Questi bambini erano assenti per motivi familiari o perché comunque in isolamento perché positivi al Covid e non erano addirittura rientrati dalle vacanze di Natale. Cercherò di scrivere anche all’assessore all’Educazione Sara Funaro“.
L’assessore infatti dopo il caso Niccolini, lunedì, ha dichiarato al nostro giornale l’impegno a farsi portavoce con le Istituzioni competenti delle difficoltà che le attuali regole stanno generando e che si stava impegnando per far sì che i bambini che non hanno avuto contatti stretti con il caso di positività possano continuare a frequentare la scuola. Impegno condiviso con molti colleghi di altri Comuni italiani, che sembra aver dato i suoi frutti, giacché il nuovo decreto è anche frutto del pressing fatto direttamente o indirettamente sul Governo da sindaci e assessori di tutto lo stivale. Ma la Funaro in realtà stava già lavorando sulla questione da almeno tre settimane: le nuove regole emanate ricalcano infatti quelle che l’assessore, insieme a Nardella, fecero al ministro dell’istruzione Bianchi in un incontro avvenuto il 18 gennaio e sulle quali lanciò una campagna social come riportato in queste immagini.
Sara Funaro infatti, strenua sostenitrice della campagna vaccinale, si è dichiarata favorevole a basare le misure di contrasto a questa ondata pandemica sulle evidenze scientifiche dei vaccini. Motivo per cui, proprio per aver difeso le stesse e condannato le azioni violente di un gruppo di no vax che vandalizzarono alla scuola Martin Luther King di via Canova, ricevette pesanti offese sui social dagli stessi.
La scuola martin Luther King imbrattata da un gruppo no vax, che spaventava i bambini all’uscita di scuola sulla campagna vaccinale