I palazzoni blu di via Canova
I palazzoni blu di via Canova, che nei colori richiamano una località marina più che la periferia residenziale di Firenze, sono stati oggetto in passato di discussione: chi li apprezza, chi li trova totalmente fuori contesto
Chi non ha mai percorso via Canova, per un attimo rimane basito, quando, nei pressi del civico 116, vede ergersi questi caseggiati dai balconi blu. Condomini che sembrano usciti da Follonica o dalla Riviera Adriatica. I palazzoni blu di via Canova. Edifici che paiono poco integrati, che stonano nel contesto generale. Non perchè siano brutti di per sé, anzi, sono pure case con un proprio carattere, persino belle se prese e trasportate in Riviera. Ma siamo a 200 km, nelle periferie residenziali di Firenze.
Certo, non sono andati a costruire i palazzoni blu nel centro storico, ma in via Canova, nelle periferie dell’Isolotto, si ribatterà. E per qualcuno vanno pure a colorare la zona, che ha sofferto la frettolosa e grigia cementificazione degli anni della metropolizzazione di Firenze. Cementificazione che è partita negli anni ’70 e fino a tutti gli anni ’90, ha visto in questa pianura, proprio come è successo sulla riva opposta alle Piagge, lo sfogo ideale per la costruzione di giganteschi condomini alveare. Vero che il massiccio incremento demografico cui doveva far fronte Firenze, per il fenomeno dell’abbandono delle campagne cominciato nel Dopoguerra, si è trovato a fare i conti con masse di nuovi cittadini bisognosi di una casa. Non c’era probabilmente tempo per tanti orpelli architettonici e per logiche da città a misura d’uomo. Nel complesso non è andata così male, perchè servizi e aree verdi non mancano.
Tuttavia quei palazzi con i terrazzi blu, proprio non vanno giù, per dirla anche in rima. Riescono a essere meno integrati nel contesto territoriale persino dei condomini alveare che li circondano. Molto semplicemente, i balconi, non potevano essere colorati di bianco?