Sino al 17 settembre si svolgerà la Festa dell’Unità di Firenze 2017 alle Cascine
Dietro all’organizzazione, lo sforzo e la passione di tanti volontari, per lo più giovani. Che si raccontano a Isolottolegnaia.it…
Dalla scorsa domenica si sta svolgendo al parco delle Cascine di Firenze la Festa dell’ Unità della città metropolitana . Quest’anno, oltre ad essere la festa del Pd Metropolitano fiorentino sarà anche festa regionale del Pd toscano e festa nazionale della sanità. Un grande festival che tra stand gastronomici di ogni sorta, giostre, bancarelle, bar, spazi sociali e culturali, accompagnerà l’estate della sponda dell’Arno opposta al nostro quartiere. Dal ponte alla Vittoria al ponte della tranvia fino al 17 settembre con un fitto programma di eventi, concerti, spettacoli, dibattiti e rasssegne.
Ma chi c’è dietro a tutto questo? L’impegno e la passione di centinaia di volontari che dedicano tanta energia e tempo libero alla realizzazione di queste giornate. E noi questo impegno, questa voglia di spendersi per il territorio senza avere niente in cambio vi vogliamo raccontare: quella politica intesa come sforzo per la propria comunità, che mai appare sui media, troppo occupati a mettere in luce la politica intesa come giochi di potere. Perciò a loro la parola!
Tanti di loro sono giovani e è proprio dai giovani che vogliamo cominciare a farci raccontare la festa: «All’interno della festa coesistono l’iniziativa politica e lo svago – racconta Cosimo, dei Giovani Democratici – E noi siamo qui proprio a gestire lo svago dei giovani con il bar, gli incontri, la musica. Nella musica, in particolare, diamo ampio spazio alle band emergenti. Parliamo poi di tante cose belle e interessanti. Fare il volontario qui vuol dire prendersi un impegno per migliorare la politica nazionale e locale. È un modo per riscoprire la politica, che sembra sempre distaccarsi dalla gente. Ma politica è anche gestione dei luoghi in cui viviamo. La Festa dell’Unità è un modo per riportare le persone alla politica locale».
Giovani e anziani insieme invece a gestire lo stand della pasta fresca. «Cominciamo con il dimostrare quanto fosse inutileuna polemica che era emersa su alcuni media prima dell’inizio della festa, quando sostenevano che non ci sarebbero stati volontari quest’anno – ci spiega Cristiano – I volontari ci sono; anzi, accanto agli storici, ci sono tanti nuovi volontari tra cui moltissimi giovani. Anche quest’anno c’è l’entusiasmo e la partecipazione di giovani e anziani. C’è un ritorno alla militanza. Questa è la politica che piace a noi: militanti senza incanti. Il nostro è uno stand vecchio stile. La gente rinuncia a fare il proprio lavoro per venire a servire qui. E anche la partecipazione sta andando benissimo. Merito anche della qualità: siccome siamo volontari e cuciniamo per passione, ci teniamo tantissimo ad avere un’alta qualità dei prodotti con attenzione a ogni aspetto della cucina».
Impegnato in queste sere tra tagliatelle e pici anche il nostro Presidente di Quartiere Mirko Dormentoni, stavolta però senza titoli onorifici, ma volontario tra gli altri ragazzi: «La mia mansione preferita è il lavaggio della cucina allo stand della pasta fresca – dichiara scherzosamente – La Festa dell’Unità è anzitutto la festa dei volontari che la rendono possibile: persone generose che impiegano con passione del tempo per realizzare tutto ciò. In fondo è un’occasione non solo politica, ma anche ricreativa e culturale per tutta Firenze (ottimo è lo stand della libreria Clichy dove l’altro giorno abbiamo riempito un bel sacchetto dei libri con la mia famiglia). Basta vedere le decine di migliaia di persone che vi stanno partecipando!».
Ma il volontario più giovane lo troviamo al bar: «Faccio il volontario qui perché mi piace – ci dice Edoardo, appena adolescente –Mio nonno è un militante, è una cultura di famiglia, sono cresciuto con questi valori».
Servire alla Festa è insomma un modo di riscoprire il senso di comunità: «Fare il volontario vuol dire fare una cosa bella e impegnativa – dichiara Duccio, dallo stand della direzione della festa –Vuol dire servire una comunità, aiutarsi a vicenda. ma vuol dire anche far vedere che questo partito è unito, nonostante tutte le polemiche».
Senso di comunità che passa attraverso lo svago: «Fare servizio qua è innanzitutto divertente – dicono i volontari del bar- dancing La Balera – Non è il nostro lavoro, ma ci impegnamo tanto uguaalmente e con ottimi risultati! Il segreto del nostro successo? Siamo affiatati: siamo tutti amici e ci diamo sempre una mano l’un l’altro.Ogni sera si balla una musica diversa: si va dal twist allo swing, dal tango al liscio, dal latino americano alla musica popolare. Facciamo aggregazione: qui ci si ritrova e si canta e balla insieme.Ed è bello vedere che la nostra aggregazione porta anche all’integrazione: ci sono ragazzi di colore che stanno ballando e divertendosi con ragazzi italiani, vedi? Il ballo è uno dei più potenti modi per aggregare e integrare, allontana i problemi e abbatte i pregiudizi». Uno stand insomma votato al multiculturalismo, ma che non per questorinuncia alla fiorentinità: «…la serata più attesa? Sabato (domani, ndr) ci sarà una serata dedicata a Odoardo Spadaro. Imperdibile».