Un murale e una canzone per Gabriele, un centro giovani, il restauro dei giardini da parte dei ragazzi: le iniziative venute fuori dal confronto tra i giovani amici di Gabriele e gli adulti
«La compagnia dei ragazzi dei vialini dell’Isolotto Vecchio ha sofferto la grande tragedia della perdita dell’amico e oggi chiede più attenzione, più spazio in quella che proprio i ragazzi hanno rinominato la Grande famiglia Q4, e tendono la mano a noi adulti», abbiamo scritto stamani tra le righe di un articolo sulla festa di Parte Rossa che si terrà domani, durante la quale, proprio per questi amici di Gabriele Vadalà, sarà proiettato un video.
Per ascoltare le esigenze di questi ragazzi e proporre idee, guidarli nel diventare adulti, si è tenuto ieri alle baracche verdi un incontro tra i ragazzi, i genitori, i residenti dell’Isolotto Vecchio (ma anche del resto del quartiere), le istituzioni e le associazioni delle baracche verdi, ai cui giardinetti si ritrova la compagnia degli amici di Gabriele.
«La riunione è stata molto costruttiva, abbiamo parlato tutti la solita lingua, c’è stata molta intesa, con l’obiettivo di costruire qualcosa per questi ragazzi – ha affermato Tony Vadalà, babbo di Gabriele, impegnatissimo per offrire ai ragazzi delle opportunità aggregative perché tragedie come quella occorsa alla sua famiglia non si ripetano mai più – Sono venute veramente tante persone. I ragazzi hanno parlato, inizialmente c’è stato un momento di confronto con gli anziani, perché c’è qualche problema di convivenza. I ragazzi devono imparare a convivere dove ci sono gli anziani e a rispettarli, questo è chiaro; poi, quando hanno chiesto “Dove andiamo noi? Se non stiamo qui a sedere alle Baracche, aiutateci a trovare una collocazione”, c’è stata grande apertura, abbiamo cominciato a costruire tutti insieme, giovani, adulti e anziani»
«Il presidente di Quartiere ha detto che questo (la baracca verde di via delle Mimose, ndr) è il circolo dei pensionati e questa è la sua vocazione, non quella di un centro giovani. Tuttavia dal Quartiere cercheranno di trovare una sede per loro, di realizzare un nuovo centro giovani qui in zona. Le baracche si sono impegnate a gestire questi ragazzi e gli operatori sono e saranno sempre al loro fianco. La pista da pattinaggio sarà la prima iniziativa: la ripuliremo tutti insieme, la rifaremo tutta, la coloreremo; coloreremo anche le panchine e faremo il tanto richiesto murale. I ragazzi hanno già scelto la foto che sarà utilizzata per rappresentarlo. Il parroco inoltre metterà a disposizione tre volte a settimana il campetto da calcio. Infine c’è in progetto di realizzare una canzone fatta dai nostri ragazzi per Gabriele».
«Vorrei ringraziare tutti della partecipazione, in particolare gli Operatori di strada con cui io e mia moglie stiamo collaborando alle bellissime iniziative. Siamo sempre in sintonia e collaboreremo ancora con loro e saremo sempre a fianco per questi ragazzi».
«Domani si terrà la Festa dei Rossi nella quale voglio chiedere a tutta la Famiglia Q4 di riunirci in un momento di gioia per questi campioni non solo sportivi, ma anche di e solidarietà ai ragazzi del quartiere in questo momento difficile per loro. Sono calcianti che fanno tanti sacrifici, si allenano tutto l’anno per fare due partite. Però quando c’è da metterci il cuore, lo fanno sempre con affetto. Anche ieri sono venuti alla riunione. Ma non sarà un memoriale, quello no. Perché una festa, ed è la festa di tutto l’Isolotto: dei ragazzi, degli adulti, degli anziani, dei bambini, di tutti. Più saremo, più ci divertiremo, più faremo famiglia».
HO partecipato alla riunione ieri, un punto importante è stato la volontà di ascoltare la voce degli amici di Gabriele. Era il più giovane del gruppo, e gli altri intorno a lui provavano affetto e intandevano proteggerlo: la sua morte, ci hanno raccontato, è stata dolorosa perché ha portato loro a chiedersi che cosa avrebbero potuto fare di più e di meglio.
Il senso profondo dell’incontro di ieri è stato riconoscere in questi giovanissimi persone sofferenti. Si è parlato anche degli episodi di tensione nel fine settimana dopo la morte di Gabriele (soprattutto l inseguimento di un gruppetto di giovani dello Sri Lanka da parte di circa quaranta giovanissimi ). Ci è stato assicurato che si è trattato di una reazione inconsulta nella situazione di dolore per il lutto – e una asserita provocazione da parte dei ragazzi dell’altro gruppo. Tutti i presenti hanno concordato che questi fatti non sono accettabili e non possono ripetersi.