Concordato o liquidazione coatta: in questa triste alternativa sta il futuro della Cooperativa di Legnaia, la storica cooperativa agricola che da lavoro a quasi 600 persone, tra i circa 500 soci e i 98 dipendenti (dieci sono della controllata Legnaia Vivai) . L’allarme lo lanciano Filcams Cgil e Cisl di categoria, dopo l’incontro tra i vertici sindacali e quelli aziendali dello scorso venerdì.
Per questo i lavoratori della Cooperativa di Legnaia stasera lunedì 23 settembre alle 21 manifesteranno davanti al centro agricommerciale di via Baccio da Montelupo, in concomitanza con il CdA che dovrebbe tenersi a quell’ora.
«Lascia tutti senza parole la notizia di essere di fronte a un bivio: mettere la Cooperativa sotto un concordato preventivo, come chiesto ai referenti dell’azienda dalle banche creditrici, o la messa in liquidazione coatta se i professionisti incaricati dal Consiglio di Amministrazione lo decidessero – affermano i due sindacati in una nota congiunta – L’assemblea dei lavoratori ieri ha deciso di invitare il CdA a scegliere la strada del concordato», ovvero un piano di rientro che, con l’ausilio di un commissiario, vada a soddisfare parzialmente i creditori.
La cooperativa aveva dichiarato il ritiro della procedura con cui aveva formalizzato lo stato di crisi, aveva anche aumentato il fatturato e la notizia può sembrare paradossale: «Una realtà viva che, con bilancio alla mano, nell’ultimo triennio ha incrementato il fatturato, e che ha sempre rappresentato per Firenze e la sua Provincia un punto di riferimento, l’attesa della decisioni del prossimo CdA» continuano i sindacati.
La questione pare sia dovuta dall’accesso al credito: «Sapevamo da tempo che c’erano difficoltà con gli Istituti di credito, che non hanno più garantito gli affidamenti necessari – spiega Giuseppe Viviano di Fisascat – ma la notizia è arrivata improvvisante. Per far fronte a una riduzione del costo di lavoro è iniziata una dichiarazione di esubero del personale, ma c’è anche il rischio di messa in liquidazione della cooperativa».
«I sindacati e la Rsu vigileranno e si batteranno su tutti i tavoli necessari per la tutela del compendio aziendale e la totalità dei livelli occupazionali», concludono i sindacati.
La notizia è finita anche sui banchi di Palazzo Vecchio, dove è intervenuta la consigliera Pd Alessandra Innocenti: «Una situazione preoccupante che riguarda una realtà importante del nostro territorio, un’impresa fondata nel 1903, presente in più comuni, con una grande storia nel mondo della cooperazione. L’amministrazione ha, come immaginavamo, dimostrato subito forte interesse e assicurato la volontà di seguire con la massima attenzione la vicenda. Come gruppo Pd esprimiamo la più totale solidarietà ai lavoratori e l’auspicio che vengano scongiurati esiti drammatici di questa crisi».
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Una parola è troppa e due sono poche