La Maggioranza si trova accerchiata dall’opposizione sulla chiesa di Ponte a Greve. Non solo da destra e dai Cinque stelle arriva il niet all’edificazione sull’area verde del Campone tra viuzzo delle Case nuove e via Fei, ma anche da sinistra. In vero, soprattutto da sinistra, giacché da anni Giorgetti Fialdini, ai tempi dell’accensione del dibattito consigliera di quartiere tirò fuori la questione per prima sui banchi di Villa Vogel. Tuttavia in democrazia vince la maggioranza, e la delibera è passata; ma la maggioranza adesso si ritrova sola a sostenere il peso di una scelta contestata nel rione di San Lorenzo a Greve.
«Una nuova edificazione, anche se per un luogo di culto, al posto di un giardino? – tuonano Antonella Bundu e Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune in Consiglio comunale con Filippo Zolesi di Sinistra Progetto Comune al Quartiere 4 e Manuela Giorgetti Fialdini di Sinistra Italiana – Una scelta sbagliata e portata avanti male. Oggi abbiamo provato a bloccare la votazione in Consiglio comunale, sollevando un rilievo tecnico di non poco conto; le prescrizioni previste non potevano essere inserite a norma di legge. Le aree cedute al Comune non possono essere attrezzate dalla Diocesi, in sintesi».
«L’Amministrazione ha scelto di procedere comunque, ma resta tutta la questione politica di un intervento che ignora totalmente la volontà della cittadinanza residente – continuano i quattro esponenti di sinistra – Non ci si può limitare a dire che da tanti anni il governo locale brancola nel buio, senza soluzioni.
Bocciato l’emendamento con cui chiedevamo di vincolare il passaggio alla realizzazione di un’area a verde pubblico a spese dell’Arcidiocesi di Firenze. Stessa sorte per la richiesta di verificare che i terreni acquisiti dal Comune siano privi di sostanze contaminanti, a spese dell’attuale proprietà.
Non sappiamo quale sia l’utilità per la cittadinanza in questa operazione. Temiamo che la risposta sia: “non sapevamo che altro fare, tanto valeva fare una chiesa sottraendo la speranza di un’area verde nella zona”».
«Grottesco l’ordine del giorno del Partito Democratico – concludono Bundu, Palagi, Zolesi e Giorgetti Fialdini – che chiede di avviare un nuovo percorso di partecipazione: per chi governa la città conta solo la comunità parrocchiale, ignorando il resto della cittadinanza? Per non parlare della surreale scelta di bocciare tutti i nostri emendamenti e accogliere alcune (poche) delle nostre richieste come ordine del giorno, che poi la Giunta potrà ignorare».
Quello che sta succedendo è assurdo. Comune è Curia si accordano per una permuta che favorisce solo la Curia. Dicono che viene riqualificata un’area verde ma in realtà viene ridotto lo spazio disponibile e fruibile per i cittadini. Ma il paradosso è che tutto questo viene spacciato come se fosse favore della comunità quando già quasi mille persone hanno firmato una petizione contraria a questa follia.