C’è stato anche Fratelli d’Italia ieri in Consiglio, a fare muro permuta dei terreni da parte dell’Opposizione, alla delibera approvata coi soli voti della Maggioranza, per l’avvio del processo che porterà alla costruzione della chiesa sui giardini pubblici tra il centro commerciale e l’abitato di San Lorenzo a Greve. Il partito dei meloniani ha dato battaglia contro la soppressione dell’area verde tra viuzzo delle Case nuove e via Fei; muro che tuttavia non ha contenuto l’avvio del percorso che vedrà sorgere l’edificio di culto in quei giardini, seppur con la realizzazione di altre aree verdi nel quartiere. Ma Fratelli d’Italia, spiegano il capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Vecchio Alessandro Draghi e il suo omologo in Q4 Leonardo Masi, non è tout court contrario alla realizzazione della chiesa, bensi è contraria alla cementificazione dell’unico grande spazio verde vicino a quelle case:
«La ragione principale per cui abbiamo votato contrari, sia al Consiglio di Quartiere 4, sia in Consiglio comunale, alla delibera che autorizzava la permuta di alcuni terreni della curia con una porzione del “campone” di proprietà del Comune di Firenze, risiede nel fatto che la particella 881 foglio 85 di circa 5000 mq appartenente ad un giardino attualmente di circa 1,5 ettari, è adiacente ai palazzi di via Fei, Puligo, Granacci, Tiziano, Naldini, zona che ha subito negli ultimi decenni una pesante urbanizzazione con un aumento consistente della popolazione e ha già subito nel corso degli anni una riduzione di superficie di verde pubblico in seguito alla sottrazione di alcune porzioni per la collocazione di un asilo, degli orti sociali e della case Erp».
«Riteniamo che edificare circa mezzo ettaro del grande terreno adiacente al centro commerciale di Ponte a Greve sia un pesante aggravio dato che l’area sopra citata è già attrezzata a verde pubblico, con alberi piantati da tempo e attrezzature installate, è molto frequentata dai residenti della zona essendo l’unico grande spazio (superiore ad un ettaro) in zona: per ritrovare un’area di quelle dimensioni si deve per forza recarsi al parco dell’Argingrosso».
«Il nostro non è un no alla chiesa, bensì un no a decimare ulteriormente quello spazio verde. Il sentito percorso partecipativo, portato avanti dai comitati, attraverso una sostanziosa raccolta di firme ha messo in luce un’altra area (fra le vie: Detti, delle case Nuove, Zazzeri e Bugiardini), che necessita una sostanziale riqualificazione sul piano ambientale, urbanistico e della viabilità, nella quale potrebbe trovare un’efficace collocazione la nuova chiesa con il centro culturale e parrocchiale; e proprio su questo punto abbiamo presentato un ordine del giorno».
«Durante lo svolgimento del dibattito ho ricordato – ha aggiunto poi Draghi riguardo al consiglio di ieri – la necessità che fossero verificati eventuali contaminazioni del terreno di cui il Comune andrebbe ad entrare in possesso, essendo affianco di un’area artigianale che potrebbe negli anni avere prodotto inquinamento».
Come di fa a consentire la realizzazione di una edificazione, qualunque essa sia, su un grande giardino a disposizione della popolazione (l’ultimo rimasto in zona) quando chi vuole costruire ha i terreni di proprietà sufficienti allo scopo? Questa area verde è molto frequentata è amata nonostante l’amministrazione comunale non abbia investito fondi per migliorarla ancora di più. Basterebbe poco per trasformare questo giardino in uno dei più bei parchi di Firenze