Non c’è solo la questione di della Moschea di piazza dei Ciompi, nel centro storico, a far discutere in questi giorni sugli edifici di culto della comunità musulmana. Anche la Moschea Islamic Community of Scandicci di via della Casella, denominazione con cui è registrato sul web lo spazio del Cavallaccio, è al centro di proteste della cittadinanza raccolte e portate in Consiglio comunale dal gruppo consiliare Fratelli d’Italia. Il nocciolo della questione è l’installazione di un tendone provvisorio davanti al centro islamico, sito al piano terra di un palazzo, che non solo aumenta notevolmente le dimensioni della piccola moschea e la quantità di fedeli che è possibile accogliere, ma arriva quasi all’altezza dei primi piani dei condomini.
«Già da diversi anni in via della Casella c’è un fondo destinato a centro islamico che negli ultimi giorni ha visto la realizzazione di una tensostruttura di dimensioni rilevanti, fino a coprire le altezze dei primi piani degli appartamenti adiacenti», ha fatto presente in assemblea il consigliere Iacopo Cellai in una domanda di attualità che porta la firma anche del capogruppo Alessandro Draghi.
«Qual è la destinazione urbanistica dell’immobile in questione? Quale attività risulta svolta? A quale titolo ha chiesto le autorizzazioni per la tensostruttura? Le le dimensioni sono compatibili con le distanze dagli appartamenti adiacenti?», ha chiesto Cellai.
L’assessore all’urbanistica Cecilia Del Re ha risposto che, secondo quanto appreso dagli uffici dell’Edilizia l’unità immobiliare è a destinazione d’uso direzionale, a seguito di una Dia con cui è stato effettuato il cambio d’uso da commerciale. L’attività svolta, ha riferito l’assessora, risulta essere di riunione e preghiera, funzione a cui assolverebbe anche la tensostruttura, realizzata in via temporanea per un massimo di 180 giorni. Per la sua installazione non è stata necessaria un’autorizzazione, ma una semplice comunicazione di inizio lavori (Cil), depositata 23 ottobre 2022 dall’associazione Una Moschea per Firenze.
Ci sono invece perplessità sulla questione delle dimensioni: la tensostruttura avrebbe comunicato dimensioni di 24×6 metri circa. Dagli elaborati prodotti non è valutabile la presenza di violazioni delle distanze dagli appartamenti posti ai piani superiori, afferma l’assessora, ma da una misurazione approssimativa fatta da Draghi, le dimensioni ai meloniani parrebbero sforare, essendo state valutate dal capogruppo Fdi in circa 29×10.
Critica sulla questione anche la Lega, che butta sul piatto anche la questione apparsa oggi sulla stampa della possibile ubicazione in viale Nenni della Moschea, che da anni chiede la comunità musulmana fiorentina:
«Eravamo preoccupati per il silenzio che avvolgeva la vicenda Moschea a Firenze negli ultimi mesi ed avevamo ragione! – tuonano il capogruppo in Palazzo Vecchio e segretario cittadino della Lega, Federico Bussolin e del capogruppo del Quartiere 4, Davide Bisconti – Le recenti notizie insistenti apparse sulla stampa e anche fra i residenti della zona piazza dei Ciompi in merito allo sfratto della comunità Islamica erano oltre che fondate, aggiungiamo sottovalutate. O forse diciamo volutamente sottovalutate, caro sindaco Nardella?»
«Veniamo a conoscenza sempre dalla stampa locale e dalle parole dell’Iman Izzedir di un eventuale acquisto di alcuni terreni per una moschea ex novo nel quartiere 4, dietro viale Nenni, idea viene chiarito a suo tempo esaminata dalla comunità col supporto del Comune. “Al momento”, ha spiegato Elzir, “non abbiamo soldi per un acquisto così impegnativo”, a meno di non accettare “fondi esteri…”. Sindaco Nardella dove sarebbero questi terreni in zona viale Nenni? Visto che li già abbiamo la vicenda della ex caserma Gonzaga e un terreno di proprietà della Curia. Da dove arrivano i volumi per realizzare questo spazio, visti i noti vincoli dei “volumi zero”?»
«Sulla stampa locale in queste ore escono poi affermazioni a dir poco preoccupanti riguardo al futuro luogo di preghiera per i fedeli musulmani, come quelle del sopracitato Imam Izzeddin Elzir: “Speriamo che i fedeli non si sentano costretti ad andare a pregare in piazza Signoria“. In piazza Signoria? – continuano i due esponenti del Carroccio – Sindaco Nardella, ci pare Lei stia trascurando il tema dimenticando che si parla (come dettoci dalla Fondazione Michelucci) di circa 30mila fedeli presenti fra città e provincia. Non accettiamo “soluzioni tampone” quali quelle come la tensostruttura in Via Casella una decisione contro i condomini confinanti e i residenti, già ora tutti molto arrabbiati».
«La Lega sul tema Moschea non arretra di un millimetro – concludono Bussolin e Bisconti – Siamo pronti subito ad una raccolta di firme in tutto il quartiere 4 e nella città contro eventuali scelte improvvisate di questa giunta e già determinati laddove decida senza confronto alcuno di lanciare un apposito referendum comunale. Nessuno può permettersi nella città di Oriana Fallaci di prendere decisioni su una nuova Moschea senza ascoltare il parere dei fiorentini».