Oltre un centinaio di persone hanno manifestato ieri contro la chiusura dell’Eremo di Triozzi, oasi di pace e spiritualità per Scandiccesi e Isolottini – IL VIDEO
Le suore carmelitante del monastero di Santa Maria degli Angeli rischiano lo sfratto dall’Opera Madonnina del Grappa
Una suggestiva sfilata di uomini, donne bambini. La collina punteggiata dalle fiammelle di una miriade di fiaccole, tutte a illuminare la flebile speranza che dall’eremo di Triozzi le suore non siano sfrattate. Almeno un centinaio, forse di più. Li attendiamo all’angolo con via di Triozzi Bassa, proprio sotto al cartello turistico consunto dal tempo che indica il monastero di Santa Maria degli Angeli.
Ma qui il turismo di massa, per fortuna non è mai arrivato. Qualche pellegrino di passaggio, ma soprattutto tanti Scandiccesi e Isolottini alla ricerca di un’ora di stacco dalla mondanità della città appena sottostante, di immersione nella spiritualità che questo luogo ispira. Una manciata di case sparse a mezz’ora a piedi dai palazzoni di Vingone, sulla strada che da Scandicci porta a San Martino alla Palma; e, riparato, quasi nascosto, umile nel voler mostrare la propria bellezza, il monastero. Un luogo per molti sconosciuto, ma proprio per questo autentico.
Il cielo è terso, ma la serata incredibilmente fresca per essere maggio. Vediamo la curva un bagliore blu lampeggiante, segno inequivocabile dell’arrivo della manifestazione. È la macchina dei carabinieri, che precede la lunghissima fila di persone che si sta dirigendo al monastero, lentamente. Poi a seguire, appaiono le candele, tantisssime. L’effetto è spettacolare, ci pentiamo di non avere una reflex, perché è davvero impossibile, con lo smartphone, fotografare la notturna in movimento con i controluce.
Ma neppure l’arrivo di questa massa umana turba la quiete del luogo. La sfilata è composta, serena, i manifestanti sono allegri, ma non chiassosi. E la cosa fa ancora più effetto in un mondo dove siamno abituati alla manifestazione come sfascio e distruzione. Il messaggio che percepiamo dalla scena, proprio per questo è più d’effetto della violenza di frasi urlate e sampietrini tirati: non ci mandate via, veniamo in pace, noi accogliamo tutti, ma anche voi, fratelli, accoglieteci. Qui non ci sono i soliti professionisti delle manifestazioni. Ci sono pensionati, impiegati, studenti, operai, liberi professionisti, bambini con le mamme e future mamme con il pancione. Tutti uniti per le loro sorelle carmelitane.
La storia è semplice e quasi marginale. È la storia dello squallore contemporaneo e del poco valore che si dà alla spiritualità più naturale. La proprietà dell’edificio è dell’Opera Madonnina del Grappa in virtù di ragioni legali e di bilancio. Le suore carmelitane stanno qui da trent’anni, con un contratto di comodato d’uso gratuito. Hanno ristrutturato e curato il grande complesso. Ora la proprietà li vuole sfrattare. Un allarme che si è diffuso veloce in un tam tam su Wahtsapp e su Facebook, tramite la pagina Amici dell’Eremo di Santa Maria degli Angeli. Il tribunale prenderà una decisione in merito. Non ci resta che pregare.