Due luoghi nel rione del Cavallaccio saranno intitolati ai campioni fiorentini del ciclismo Alfredo Martini e Franco Ballerini. Non una zona a caso, ma scelta perché in prossimità del Ciclodromo Graziella Cenni: per Alfredo Martini l’area con accesso da via del Perugino, per Franco Ballerini quella da raggiungibile da via del Perugino e via Madonna del Pagano.
La delibera di indirizzo è stata proposta dall’assessore alla Toponomastica Alessandro Martini, nell’anno del centenario della nascita dell’omonimo storico ciclista e commissario tecnico della nazionale italiana (nel ricordo del quale, nel marzo scorso, si è corsa la gara “Per Sempre Alfredo”) e del passaggio del Giro d’Italia a Firenze in programma il 20 maggio.
“Grande soddisfazione e gioia per questa doppia intitolazione a due campioni e al tempo stesso due grandi uomini che sono stati punti di riferimento per valori che hanno rappresentato e per l’impegno civico oltre che nel campo dello sport- ha commentato l’assessore Martini -. Ho avuto la fortuna e il piacere di conoscere benissimo e di frequentare Alfredo Martini, mio concittadino di Sesto Fiorentino, avendo da lui consigli ed esempi. Ho incontrato anche Franco Ballerini, un punto di riferimento per una generazione più vicino a noi e al tempo stesso una persona di grande saggezza. È bello che a Firenze, proprio nell’anno in cui passa il Giro d’Italia, si intitoli a questi grandi personaggi due luoghi in una zona peraltro già dedicata in parte ad eventi legati al ciclismo, all’educazione e alla crescita dello sport ciclistico presso i ragazzi e i giovani”.
“Il modo migliore per accogliere il Giro d’Italia che passerà a Firenze il 20 maggio prossimo – ha dichiarato l’assessore allo sport Cosimo Guccione – onoriamo due uomini, due sportivi veri che sono rimasti nel cuore di tutti. Martini è stato un pilastro del ciclismo italiano, il grande CT della nostra nazionale. Una vita passata in bicicletta, per la bicicletta. Ma che alla bicicletta non si è mai fermata. Ballerini lo ricordiamo non solo come trionfatore, vent’ anni fa, alla Parigi-Roubaix, una delle corse ‘classiche’ a livello mondiale. Ma anche come ‘figlio adottivo’ di Alfredo che in nove anni alla guida del team azzurro ha scritto alcune delle pagine più belle del ciclismo tricolore”.
Alfredo Martini (nato a Calenzano nel 1921 e morto a Sesto Fiorentino nel 2014) è stato ciclista e dirigente sportivo. Professionista dal 1941 al 1957, ha vinto un Giro di Piemonte e una tappa del Giro d’Italia nel 1950. Successivamente è stato allenatore di vari club ciclistici fino al 1975 quando gli fu affidato l’incarico di commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo su strada. Carica che ricoprì per 22 anni conquistando la vittoria in sei campionati del mondo, 7 argenti e altrettanti bronzi,. Determinante è stato poi il suo contributo affinché Firenze e la Toscana ospitassero i campionati del mondo di ciclismo su strada nel 2013. Ma fu anche protagonista della lotta di Liberazione attraverso il suo impegno nelle formazioni partigiane e successivamente come amministratore di Sesto Fiorentino.
Franco Ballerini (nato a Firenze nel 1964 e morto a Pistoia nel 2010) ha iniziato l’attività a poco più di otto anni, per emulare suo padre, che aveva gareggiato da dilettante. A Firenze, alle Cascine, c’era allora la Scuola di ciclismo, dove i ragazzi venivano tesserati per correre con la maglia del Coni. Nel 1974 corre per il G.S. Romito di Firenze nella categoria Giovanissimi e sempre con il G.S. Romito nel biennio 1977/1978 (esordiente) ottiene una sola vittoria. Passa allievo e in due anni (1979 – G.S. Romito e 1980 G.S. Fratelli Taddei) vince 7 corse. Si ripete negli juniores ottenendo nel 1981 (G.S. Itala) e nel 1982 (G.S. Magniflex) ancora 7 vittorie. Partecipa al Campionato del Mondo classificandosi al 5° posto. Diventa professionista nel 1986. Ha gareggiato fino al 2001 vincendo due Parigi-Roubaix. E’ stato commissario tecnico della nazionale di ciclismo su strada dal 2001 con la quale ha vinto quattro campionati mondiali e due volte la prova in linea ai giochi olimpici. Ha guidato la nazionale fino al giorno della sua morte, avvenuta il 7 febbraio 2010 in un incidente stradale il Rally Ronde di Larciano mentre faceva da navigatore al pilota toscano Alessandro Ciardi.