Il Presidente provinciale di Conflavoro Vito Frijia scende in campo in difesa del proprio associato: “Danni ingenti, si rischia contenzioso”
Dopo la nostra segnalazione sul caso del falegname di via Lunga che vede a causa di mancati lavori la pioggia allagare la propria bottega da questa estate, caso su cui siamo tornati perché ancora irrisolto, anche l’associazione di categoria Conflavoro interviene e promette battaglia al Comune per difendere l’artigiano.
Il Presidente provinciale di Conflavoro Pmi Firenze Vito Frijia ha inviato una lettera al Comune di Firenze a tutela del proprio associato Luca Razzolini, tra i più colpiti dal problema di via Lunga.
Nella missiva si legge: “Nel mese di settembre 2017, a seguito di numerose segnalazioni da parte dei residenti della zona, il vialetto situato all’altezza dei civici dal 14 al 28 di via Lunga è stato transennato nel lato dissestato dalle radici degli alberi. Questo per evitare che, come accaduto numerose volte, i cittadini si infortunassero nel passaggio”.
«Tale situazione – dichiara Frijia -, che sarebbe dovuta essere propedeutica al rifacimento del manto stradale, continua a permanere senza soluzione di continuità, nonostante i numerosi solleciti nei confronti del Comune e del Consiglio di Quartiere 4».
Pertanto il Presidente dell’associazione chiede un intervento urgente da parte del Comune di Firenze, visto che tale situazione costituisce un danno per l’associato e per i residenti.
«In particolar modo le radici degli alberi, che hanno alzato così tanto la strada da chiudere le caditoie, fanno sì che in occasione di piogge vengano allagati tutti i fondi a livello stradale e le cantine dei residenti. Tra i più danneggiati vi è sicuramente il nostro associato Luca Razzolini, che svolge il lavoro di falegname in un fondo situato al numero 22. Tale attività rischia di essere seriamente compromessa da repentini allagamenti, che potrebbero colpire i manufatti in legno posti all’interno della bottega e del fondo annesso. Per questo abbiamo richiesto l’immediato ripristino del manto stradale, al fine anche di evitare l’insorgere di controversie in merito» conclude Frijia.