Ieri i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Firenze hanno fermato un’organizzazione internazionale di criminali che aveva compiuto 29 tra furti con spaccata e rapine in sale slot ed esercizi commerciali, con metodi efferati. I militari, dando esecuzione a un decreto di fermo di indiziato di delitto del 9 ottobre 2019 emesso dal Sostituto Procuratore Vito Bertoni della Procura della Repubblica di Firenze hanno arrestato cinque uomini tra i 21 e i 35 anni: quattro rumeni, fermati a Montecatini Terme e un albanese, a Firenze. Due ulteriori appratenti alla gang sono già dietro le sbarre per altri reati.
Dalle indagini svolte dal Nucleo Investigativo di Firenze, dal Comando di Lucca e dalle Compagnie di Signa e Borgo San Lorenzo, si è risaliti a sei rapine e ventitré furti compiuti tra febbraio e giugno nelle sale slot, ma anche altre attività commerciali, di Toscana, Umbria, Veneto ed Emilia Romagna, infrangendo le vetrine. Una vera e propria banda dai metodi violenti e e da vera gang, in folli raid notturni.
Non solo in Italia: l’organizzazione criminale agiva anche in Nord Europa. Avevano compiuto altre rapine e furti anche in Olanda, Germania e Danimarca, dove seminavano panico con il loro violento modus operandi. Raid di pochi giorni, alle volte anche settimane, per poi sparire e colpire in un altro Paese.
Ma è stato in Italia, che sono stati individuati: accertato che la banda aveva effettuato dei sopralluoghi per compiere nuovi efferati crimini, pronta a ritornare subito nella nazione d’origine, è stato emesso un provvedimento urgente.
Il metodo delle rapine era sempre il solito: minacciavano impiegati e clienti con una pistola semiautomatica e vari corpi contundenti, che non avevano remore a usare. Scene da Arancia meccanica. A Ravenna, sempre entrando con la spaccata, a volto coperto, avevano violentemente percosso con un martello un portiere di notte al volto e alla schiena di un hotel alla testa e alla schiena con un martello.
Spaccate anche in concessionarie, dove rubavano grosse auto con cui compivano ulteriori spaccate: presi di mira erano soprattutto i negozi di elettronica, ottica e abbigliamento, da cui prendevano merce per migliaia di euro di valore ogni volta: smartphone, vestiti e occhiali firmati, erano il bottino preferito, che rivendevano con facilità in Romania. Più di una volta sono nati folli inseguimenti per le vie delle città con Carabinieri e Polizia, che dovendo pensare soprattutto all’incolumità dei passanti hanno dovuto dare priorità alla sicurezza dei malcapitati che si trovavano a transitare: manovre da pazzi, estintori spruzzati in mezzo alla strada e sulle macchine con il preciso intento di causare incidenti e guadagnare la fuga. Erano solitamente sei banditi, a volte di più, sempre con il volto travisato da calze e guanti per non lasciare impronte.
In una sola notte, lo scorso 25 febbraio, per esempio, avevano rubato alle 21,15 dei furgoni alla Ghetti dell’Osmannoro e neanche 45 minuti dopo delle auto alla Volvo di Empoli, per poi rapinare la sala slot Gaming di Campi poco dopo le 23,30 e compiere un furto alle una all’Obi di Sesto
Attraverso i filmati di videosorveglianza, i sopralluoghi e il lavoro di ricostruzione dei Carabinieri delle investigazioni scientifiche, si è risaliti ai cinque banditi, due dei quali erano già in carcere a prato e a Como per reati simili.
La casa di Montecatini serviva da base d’appoggio; quando i Carabinieri sono entrati, hanno trovato un’ulteriore prova schiacciante: una pistola giocattolo, passamontagna, parrucche e altro materiale usato nelle rapine.
Così sono stati condotti nei carceri di Sollicciano e di Pistoia, dove dovranno permanere in quanto i Gip hanno emesso un’ordinanza di custodia cautelare. Nei loro confronti sono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata a reati contro il patrimonio, rapina aggravata, furto aggravato, ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale.