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Argingrosso, Centro equestre fiorentino a rischio chiusura?

La scorsa settimana al Centro equestre fiorentino sarebbe arrivata un’intimazione allo sfratto, per la non regolarità di alcune strutture che si trovano nella golena del fiume

Si apre uno spiraglio per i ragazzi disabili che qui fanno ippoterapia e per le loro famiglie: una proroga di sei mesi

Dormentoni: «Siamo estremamente preoccupati e cercheremo di trovare soluzioni per far proseguire le attività, soprattutto quelle per i   ragazzi disabili»

La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno dai social. Il Centro equestre fiorentino potrebbe venire chiuso. Un fiore all’occhiello del nostro quartiere specializzato in ippoterapia, punto di riferimento per tanti bambini disabili e per le loro famiglie,  rischia la chiusura dalla mattina alla sera per un provvedimento amministrativo. Immediata la bufera sui social, in seguito al post di un genitore di uno dei tanti adolescenti disabili che frequenta  annunciava la notizia.

«Il mondo degli “imperfetti” e’ un mondo difficile da affrontare – recita l’appello – Chi nasce con una imperfezione piu’ o meno grave prima o poi viene classificato come “disabile” e la vita, con le normali attività giornaliere, diventa una corsa ad ostacoli sia per loro stessi, sia per i loro familiari. Gli “imperfetti” quasi sempre sono tenuti in disparte dai “perfetti”, ovvero quelli cosi detti normodotati, a scuola stanno generalmente in disparte, quando va bene con un adeguato sostegno, altrimenti fanno altro e per altro non si intendono attività didattiche, nello sport e’ assai improbabile che vengano inseriti in una squadra, è troppo importante il risultato e non puo’ essere perso tempo con chi non ha prospettive, nella vita di tutti i giorni gli “imperfetti” non vengono mai (o quasi mai) contattati dai loro coetanei per andare al cinema o a ballare, ma neanche per andare a fare una passeggiata, perche’ sono d’intralcio e c’e’ da parlare d’altro o fare d’altro piuttosto che perdere tempo con loro; quindi “gli imperfetti” sono costretti o a starsene chiusi in casa davanti alla Tv o con un cellulare in mano, oppure a cercare qualche attivita’ a loro dedicata e riservata a soggetti comunque simili a loro, sempre gestite da associazioni di volontariato la cui opera e’ meritevole e non ha veramente prezzo.
Tutta questa premessa per arrivare a denunciare una situazione che ha del grottesco e sta avvenendo proprio qui a Firenze. Da molti anni decine e decine di questi ragazzi con disabilità dalla piu’ lieve alla piu’ grave hanno iniziato e portato avanti un percorso che puo’ essere definito terapeutico, sportivo, sociale, ma soprattutto umano presso il Centro Equestre Fiorentino in Via delle Isole a Firenze (zona Argingrosso); molti di loro hanno iniziato con l’ippoterapia e la stanno tutt’ora continuando, altri sono riusciti a passare dall’ippoterapia alla vera e propria equitazione nonostante la loro disabilità (…) il cavallo permette di instaurare un legame profondo con questi ragazzi al contrario di molti umani. Ma i successi piu’ grandi, oltre alle attività para o agonistiche sono stati quelli di far cavalcare ragazzi paraplegici, con sindrome di down, privi della vista ed altro ancora che a raccontarlo pare impossibile se non si e’ vissuto per anni in prima persona.
Quindi un qualcosa di assolutamente irrinunciabile ed imprescindibile per la qualità di vita di questi ragazzi/e “imperfetti”. Spesso le Istituzioni sono state presenti alle manifestazioni per donare coccarde e mettere medaglie al collo di questi ragazzi, con i vari assessori, presidenti di quartieri e politici con codazzo che facevano discorsi in pompa magna lodando a piu’ non posso questa attività, promettendo collaborazioni e progetti di sviluppo sia nell’interesse dei ragazzi sia per la riqualificazione della zona, ed il tutto anche nelle ultime manifestazioni svoltesi a giugno ed a ottobre.
Beh, mentre avveniva tutto questo i burocrati del Comune stavano predisponendo lo sfratto con intimazione al rilascio dell’immobile (cosi’ viene da loro definito il maneggio) per tutta una serie di cavilli legati a presunti abusivismi di alcune strutture come per esempio il maneggio coperto ed altre piccole strutture, senza considerare che per anni nello stesso maneggio sono stati svolti i centri diurni per disabili in convenzione con il Comune stesso (….) Senza voler entrare nel merito delle questioni amministrative e delle carte bollate, se il Comune non fosse in grado di trovare una soluzione che possa portare ad una proroga del provvedimento di rilascio, nella prospettiva di risolvere le problematiche o trovare una nuova collocazione per permettere la prosecuzione di una attività così meritoria, non solo per le decine di ragazzi che hanno trovato al Centro equestre fiorentino un raggio di sole nella nebbia del loro quotidiano, ma per l’intera collettività , sarebbe una sconfitta per tutti (…)»

In seguito si annuncia la costituzione di un comitato dei genitori dei ragazzi disabili frequentanti il centro per far fronte al problema.

Il maneggio mantiene il più stretto riserbo alla stampa e non ha accettato un’intervista in merito. Per capire di più su questa situazione abbiamo così interpellato telefonicamente il presidente di Quartiere Mirko Dormentoni che in questi giorni, è proprio il caso di dirlo, si sta facendo in “quattro”, per trovare la quadra del cerchio.

«A noi stanno a cuore le attività per ragazzi disabili che lì si svolgono con grande efficacia. Intendiamo aiutare la loro permanenza nel nostro territorio. Ma partiamo dai fatti: c’è un’intimazione allo sfratto  – ha detto Dormentoni – ovvero a lasciare il terreno libero da cose, animali e persone. È una storia lunga che viene da molto lontano, già se ne parlò nel 2003 quando  fu rinnovata la concessione condizionata al procedimento di “sanatoria” di manufatti non regolari».

Il punto cruciale parrebbe essere la particolare area dove si trova il maneggio, che verrebbe a trovarsi al di là dell’Argingrosso,  in un’area a concreto rischio alluvione: «La sanatoria  è stata respinta. In quell’area secondo i tecnici della materia siamo nella golena del fiume e, al di là delle strutture esistenti piu vecchie, non si può mettere nemmeno un mattone – ha spiegato il presidente – Il tutto è precipitato questa primavera, quando la titolare ha annunciato in una lettera alle Istituzioni una situazione di pericolo riguardante il maneggio coperto. Da questa lettera si è mossa Prefettura e Direzione Patrimonio di Firenze. In questa situazione emergenziale, la soluzione unica che è stata trovata dal dirigente responsabile, purtroppo, è quella di intimare la sgombero dell’area di proprietà comunale, perché la concessione è scaduta da 6 anni».

Si apre tuttavia uno spiraglio: «Nel frattempo, però, essendoci stata una dichiarazione di non pù pericolo (la scorsa settimana, ndr) è partito l’atto che proroga di sei mesi  l’intimazione allo sfratto – ha continuato il presidente di Quartiere – Nel frattempo stiamo facendo verifiche ulteriori con l’assessorato all’urbanistica in relazione alla recentissima normativa regionale in materia di difesa del suolo; stiamo anche lavorando all’individuazione di altri possibili luoghi. Abbiamo incontrato (proprio in queste ore, ndr) una rappresentanza del comitato dei genitori dei  disabili che frequentano il maneggio, insieme agli assessori Gianassi (patrimonio), Bettarini  (urbanistica), Funaro  (sociale) e Vannucci (sport) e presto speriamo di incontrare i responsabili del Centro equestre fiorentino. Come Quartiere 4 e come Amministrazione comunale  siamo estremamente preoccupati e cercheremo di trovare soluzioni per far proseguire le attività, soprattutto quelle per i   ragazzi disabili».

La nostra attività è possibile anche grazie al sostegno di queste attività di quartiere
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