Giovedì 3 maggio uno spettacolo esilarante di Andrea Muzzi e Marco Vicari al Teatro Puccini
Una speciale promozione per i lettori di Isolotto Legnaia. ma i posti sono limitati, affrettatevi
Per chi è dell’Isolotto non c’è bisogno di presentazioni. I’ Muzzi. Stop. L’articolo potrebbe finire qui. Perché di qua d’Arno Andrea Muzzi è un po’ come Benigni a Vergaio, Sergio Forconi a Grassina, il Paci a Scandicci. Il Monni a Campi, ma quello lo reclamiamo pure noi. Ma il Muzzi è propria roba nostra, non c’è da litigaarselo con nessuno. Giusto coi Maremmani, già che lì è nato, ma quella è roba lontana. Ormai è isolottino, e lungo l’Ombrone si mettano pure l’anima in pace. Tanto che nella malizia di quartiere si dice che il ponte della tramvia ancora non abbia nome, per poterglielo dedicare postumo. E ci starebbe pure bene, vicino com’è alla fermata Carlo Monni delle Cascine.
E oggi Andrea Muzzi torna vicino casa, al Teatro Puccini. Non sarà Isolotto, ma basta traversare la passerella, a proposito di ponti delle Cascine. Giovedì 3 maggio alle 21:30 replicherà con “All’alba perderò – Le gesta dei fuoriclasse della sconfitta” , un successo che aveva visto otto mesi di tutto esaurito. Una serata che mette a nudo l’anima tragicomica dell’attore nostrano, dove i campioni, i veri fuoriclasse, sono coloro che hanno perso, in un’esilarante top list dei fallimenti. Uno spettacolo scritto da Andrea Muzzi stesso, isieme a Marco Vicari, autore per La 7 e Il Fatto Quotidiano. Una fusione di penne dove surreale e reale si fondono in qualcosa di unico.
«Lo spettacolo racconta le gesta dei fuoriclasse della sconfitta, i campioni della perdita – si legge nella scheda artistica – Nella sconfitta, così come nella vittoria, c’è chi ha perso ma lo ha fatto in un modo unico, memorabile. Da vero fuoriclasse! Portando in scena una carrellata comicissima di perdenti, lo spettacolo affronta con ironia e leggerezza l’ultimo tabù della nostra società: il fallimento».
«Cosa ha spinto il pugile Eric Crumble a salire sul ring 31 volte e a subire 31 ko di fila? E perché il samoano Trevor Misapeka, 130 kg di pesantezza, ha accettato di correre contro la sua volontà (e la sua stazza) i 100 m alle Olimpiadi del 2001? E perchéGiancarlo Alessandrelli, portiere di riserva della Juventus negli anni 70′, dopo 10 anni di “onorata” panchina, scende finalmente in campo e in soli 20 minuti riesce a prendere 3 gol?»
«Lo spettacolo prende spunto anche da dati scientifici (“Cosa vuol dire ‘farsi
prendere dal panico?”, “Perché ci blocchiamo nelle situazioni ansiogene?”) e
dalle moderne teorie della psicoterapia sul tema, alternando racconti di alcuni
fallimenti “storici” a consigli pratici su come non aver paura dei “grandi rigori”della vita».
I’Muzzi ritorna a casa, insomma. Non ce lo possiamo perdere. E proprio per il forte legame che ha con il nostro quartiere, i primi sei lettori di Isolotto Legnaia che si prenoteranno inviandoci una mail o un messaggio privato sulla nostra pagina Facebook, potranno acquistare un ingresso allo spettacolo a soli 10 euro.