Appoggio bipartisan stamani alla protesta degli ambulanti in piazza dell’Isolotto: erano presenti alla manifestazione vari esponenti politici che hanno portato la loro solidarietà e promesse di sostegno ai commercianti del mercato. Un problema che in città colpisce soprattutto i banchi di abbigliamento, calzature, casalinghi e altri generi non alimentari, perché il Comune di Firenze ha consentito, anche durante il lock down, di rimanere aperti ai commercianti ambulanti di alimentari.
Sul lato della maggioranza si sono visti il consigliere comunale Massimiliano Piccioli e l’assessore al commercio Federico Gianassi. Gianassi ha voluto sottolineare agli esercenti la sua personale vicinanza e quella dell’Amministrazione fiorentina. Si è impegnato a far riaprire i mercati appena il Governo lo consentirà e a promuovere presso la Regione una linea unitaria per i mercati di tutti Comuni toscani.
L’opposizione ha visto la partecipazione del coordinatore dell’oppsoizione Ubaldo Bocci; di Fratelli d’Italia con il coordinatore regionale del partito Francesco Torselli e il consigliere regionale Paolo Marcheschi; della Lega con il consigliere comunale Federico Bussolin e i consiglier regionali Jacopo Alberti e Roberto Biasci.
«Stamattina ero li come coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e prima ancora come cittadino che si pone la più semplice e banale delle domande: perché il 18 di maggio potrò andare a fare degli acquisti in sicurezza nei negozi e non potrò fare gli stessi acquisti in sicurezza nei mercati? – si domanda Torselli in un’intervista rilasciataci questo pomeriggio – La protesta degli ambulanti è una protesta giusta, è una protesta che noi sosteniamo in pieno e che si rifà a quello che fino ad oggi ha sempre detto Giorgia Meloni: non si deve riaprire in base alla tipologia di merce che si vende, ma in base alle condizioni di sicurezza: se tu sei in grado di fornire sicurezza riapri, che tu sia un negozio, che tu sia un ambulante, che tu venda gelato, che tu venda scarpe o persino che tu venda paracaduti. Decidere le aperture in base ai codici Ateco è una follia».
«Le provocazioni del sindaco Nardella cadono nel vuoto – dichiara in un comunicato invece il Capogruppo della Lega, Federico Bussolin, presente poi anche alla manifestazione dei ristoratori in centro – Comprendiamo le difficoltà attuali di chi amministra, ma un “buco” da 200 milioni ha un nome ed un cognome, una cattiva gestione della spesa pubblica e degli investimenti, e questa fa capo a Nardella non ad altri. Anziché spegnere le luci a danno dei cittadini, incominciamo a tagliare le spese improduttive: la Lega su questo è a disposizione, riportando i fiorentini al centro e non solo chi ha la tessera del Pd in tasca. A gennaio il sindaco ha promesso che sarebbe andato a Roma a battere i pugni per Firenze: evidentemente con Nardella abbiamo perso autorità. A Pisa, Siena, Grosseto ed altri comuni del centrodestra siamo stati capaci di agevolare Tari e Cosap per i commercianti, cosa aspetta Firenze? Servono fatti e tempi certi non parole, e la manifestazione di oggi dei Ristoratori Toscani ne è l’esempio. Il tempo delle promesse è finito»