CronacaCuriosità e storia

Alla scoperta della Chiesa di Santa Maria del Pignone, tra tele settecentesche e le scelte del Granduca

La chiesa costruita nel 1787 su progetto dell’architetto Bernardo Fallani su un terreno dei monaci di Monte Oliveto

Nel traffico quotidiano di Via della Fonderia, in direzione Ponte alla Vittoria, vi sarà capitato di scorgere la facciata della chiesa Santa Maria al Pignone. Quest’ultimo toponimo deriva con le bitte a cui si ancoravano le barche nel vicino Porto sull’Arno, che fin dal Trecento ha rappresentato la principale via di comunicazione con il Mar Tirreno. Ne abbiamo parlato in quest’articolo.

Fino al Rinascimento la chiesa principale del Rione era quella di Santa Maria in Verzaia fuori da porta di San Frediano, ma venne distrutta nel corso dell’Assedio di Firenze del 1527.
La chiesa di Santa Maria al Pignone non è di recente costruzione. Fu infatti costruita nel 1787 su progetto dell’architetto Bernardo Fallani su un terreno di proprietà dei monaci di Monte Oliveto in stile neoclassico. Il terreno fu scelto nientemeno che dal Granduca Pietro Leopoldo II di Toscana.
In prossimità della Chiesa fu costruito l’Oratorio della Madonna del Rosario nel 1793, che conserva ancora l’aspetto originario. Non sono però originali i dipinti, poiché sono stati eseguiti successivamente.

La chiesa è stata restaurata nel 1931 e nel 1972. Nel corso di quest’ultimo restauro fu realizzata dal professor Crivitelli e la ditta Polloni la struttura in vetrocemento policromo che decora l’altare.
Nel recente periodo la Soprintendenza ha concesso alcune grandi tele seicentesche, tra cui spicca l’Immacolata Concezione e quattro santi di Ludovico Mazzanti del 1873.
In sequenza sono Cristo muta il cuore a santa Caterina da Siena di Jacopo Vignali del 1631San Bartolomeo guarisce il figlio indemoniato del re delle Indie di Fabrizio Boschi del 1635 e la Vocazione di san Matteo di Jacopo da Empoli del 1620.
Ai lati dell’ingresso si trovano invece due pannelli lignei con sei piccole tele raffiguranti la Passione di Cristo, opera di Piero Comparini del 1984.

 

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