Un altro duro colpo è stato inflitto al mercato della droga, che pur continua a fiorire anche in tempi di emergenza Covid-19: la Guardia di Finanza ha arrestato all’aeroporto di Peretola un narcotrafficante che trasportava un incredibile quantità di cocaina nascosta nell’intestino.
I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze e i funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli di Firenze si erano insospettiti quando il criminale, un 38enne italiano di Pordenone proveniente dalla Spagna, dava segnali di inquietudine durante le normali operazioni di controllo dei documenti. Così hanno voluto saperne di più su quel nervoso viaggiatore. Sono emersi altri indizi che all’occhio esperto degli agenti hanno fatto insorgere il dubbio di trovarsi davanti proprio a un corriere della droga: innanzitutto l’uomo non sapeva documentare i motivi del suo viaggio; inoltre aveva avuto periodo di permanenza molto breve; aveva pochissimi bagagli al seguito; poi la provenienza del volo, che la penisola iberica è crocevia di stupefacenti, spesso provenienti dall’America Latina, diretti in tutta Europa. Tutto questo ha fatto pensare alle fiamme gialle che l’uomo trasportasse ovuli nascosti nel proprio corpo.
Lo hanno portato così all’ospedale di Careggi per accertamenti. Gli esami medici hanno così dato ragione ai sospetti dei finanzieri: il narcotrafficante aveva ingerito ben 65 ovuli, per un peso complessivo di 738 grammi. Una volta evacuati e sporzionati in millecinquecento dosi, avrebbero fruttato circa 75mila euro. Un trasporto che poteva essere tanto redditizio, quanto pericoloso: se anche anche uno solo degli ovuli si fosse rotto, sarebbe stata messa a repentaglio la sua vita.
Invece gli hanno fruttato un altro viaggio: stavolta destinazione Sollicciano. E il periodo di permanenza con tutta probabilità sarà molto, molto più lungo di quello del suo “viaggio d’affari”.