Lorenzo, il ciclista della solidarietà
Le buone notizie ai tempi del Coronavirus - Il pompiere che, staccato dal servizio, inforca la bicicletta per portare le medicine agli anziani chiusi in casa
La scorsa settimana vi abbiamo raccontato di Francesco, il tassista che è stato preziosissimo per portare agli anziani e ai malati del quartiere farmaci a domicilio su quella intricata linea di confine tra Firenze e Scandicci, nelle settimane in cui eravamo stretti in casa e nel Comune. Oggi vogliamo raccontarvi di Lorenzo, un altro dei tanti volontari della Rete di Solidarietà. Ognuno di loro sarebbe da raccontare, piccoli gesti che hanno salvato un quartiere dalla solitudine che la crisi sociale e sanitaria che l’emergenza Coronavirus ci ha gettato addosso. Ma Lorenzo ci ha colpito in particolar modo. Vigile del Fuoco, gli basta passare la sua giornata a salvare vite da incendi, incidenti, calamità. No. Staccato dal servizio Lorenzo vuole continuare a rendersi utile alla comunità. Così inforca la sua bicicletta e, come Francesco, va a comprare le medicine e le porta a casa alle persone in difficoltà che non possono uscire di casa durante la pandemia
Lorenzo, cosa fai per la Rete di Slidarietà in questi giorni di lockdown?
«Faccio la consegna domiciliare di farmaci per le persone anziane e per tutti coloro che hanno bisogno, parto dalla farmacia Pegna di via Lunga, in zona San Quirico a Legnaia; il farmacista Giuseppe mi dà le consegne del giorno e con la mia bici dotata di un cestello faccio le porto nelle case».
Perché lo fai?
«Perché in questo periodo di Covid-19 è utile aiutare le persone anziane che evitano di uscire e andare in farmacia.
Spesso vedo assembramenti di persone anche grandi di fronte alle farmacie e non capisco perché».
Come sei venuto a conoscenza della Rete di Solidarietà?
«Grazie al presidente del Quartiere 4 Dormentoni che conosco personalmente. Ci siamo conosciuti alla festa dello sport del quartiere che si tiene presso l impianto di atletica Bruno Betti del Filarete».
Vigile del Fuoco di lavoro e volontario nel tempo libero: è lo stesso spirito di servizio che ti muove? La voglia di dedicare il tuo tempo agli altri?
«Ho avuto l’opportunità di essere (ancora più, ndr) utile alla realtà de quartiere dove vivo grazie alla Rete di Solidarietà».
Quando il lockdown finirà, continuerai a fare volontariato per la Rete?
«Sicuramente continuerò a rendermi utile quando avranno bisogno dalla Rete, compatibilmente con i turni lavorativi».
Ultima domanda: ci sono episodi che ti sono rimasti nel cuore durante questa esperienza?
« “Che dio ti benedica” questa frase spesso me la sono sentita dire dalle persone a cui ho consegnato farmaci.. Fa piacere vedere che le persone che aiuti sono veramente riconoscenti. Un caso in particolare: due giorni prima di Pasqua una signora mi ha regalato dei Ferrero Roché e dei biscottini quaresimali. Piccoli grandi gesti che ti riempiono il cuore di felicità in un periodo drammatico come questo»