Volontari in prima linea: insieme a Humanitas #2
Le buone notizie ai tempi del Coronavirus: «La cosa più bella che viviamo è la gratitudine delle persone»
Continua il nostro viaggio nel quartiere tra le buone notizie ai tempi del Coronavirus. Queste prime tappe le abbiamo dedicate all’Humanitas di Firenze. Dopo aver parlato di Casa Humanitas, dove trovano alloggio ragazzi disabili che non hanno possibilità di assistenza e imparano a gestirsi in autonomia, proseguiamo la scoperta del volontariato in questa delicata fase di emergenza insieme a Maurizio Burgassi, coordinatore dei volontari del settore sanitario dell’associazione di San Bartolo a Cintoia. Se nella scorsa tappa avevamo parlato di come viene gestita l’emergenza a livello tecnico, la domanda i oggi sarà molto più legata agli aspetti emotivi e di quella solidarietà che emerge durante l’emergenza…
È confortante sapere che tanti concittadini si rendono disponibili per il prossimo, in un momento così duro per l’intero Paese; probabilmente l’emergenza sanitaria ci sta portando a riscoprire valori e sentimenti, di unità e solidarietà, che ritenevamo sopiti. A questo proposito ha qualche bella storia da condividere con noi legata a questo periodo?
«In periodi difficili come questo la paura e il timore spesso hanno la meglio sulle persone fragili, e noi volontari dobbiamo tirar fuori tutto l’ottimismo e l’allegria che ci caratterizzano per far sì che anche queste persone spaventate si tranquillizzino e recuperino la calma.
Certamente qualcuno di noi potrebbe avere una storia bella da raccontare, ma contrariamente a quanto accade nella “normalità”, adesso non abbiamo il tempo per raccontarci le storie vissute, il tempo per stare “insieme” è ridotto al minimo e quel poco che abbiamo lo spendiamo quasi interamente per gli aggiornamenti. Le cose belle, che anche in questo momento viviamo, sono la gratitudine delle persone, il sentirci quasi di casa quando ti vengono riferiti malesseri e situazioni difficili con la semplicità e con la speranza che tu possa risolverli.
Comunque, momenti di distensione ci sono, ieri a un nostro volontario, che aveva portato a casa la spesa ad una signora anziana sola, al momento di dare il resto dei soldi la signora ha esordito: “Vai! Vai! Prenditi un caffè!” Ambedue si sono messi a ridere quando il volontario ha risposto: “Grazie Signora. Magari! CI fosse un bar aperto!»