All’indomani dell’aggressione di due agenti di Polizia penitenziaria e della rivolta di alcuni detenuti nel carcere di Sollicciano, anche Confintesa Funzione Pubblica tuona in difesa dei poliziotti e chiede un confronto con la Pubblica Amministrazione.
“In un periodo di emergenza sanitaria sottovalutare un caso di contagio in una comunità particolare come quella di Sollicciano dove convivono guardie, amministrativi e reclusi, equivale a commettere un peccato mortale – dichiara la segretaria generale regionale di Confintesa della Toscana Sandra Badii dopo i fatti accaduti a Sollicciano –
Il già provato sistema carcerario caratterizzato da cronico sovraffollamento, se non viene attenzionato nel modo dovuto diventa un ricettacolo per malattie pandemiche come il Coronavirus.
Doversi difendere non solo dalla violenza giornaliera consumata ai danni dei dipendenti da colpi di testa dei detenuti, ma anche da questa virulenta malattia e da chi sottovaluta la situazione, mette a dura prova i lavoratori penitenziari, che anche in queste ore hanno dovuto ricorrere alle cure sanitarie per le aggressioni subite.
Nell’esprimere la nostra vicinanza a questi lavoratori, richiamiamo tutte le istituzioni dal ministro della Giustizia al sindaco di Firenze perché si trovino soluzioni che portino la situazione ad una normalità oramai dimenticata. Come sempre il nostro sindacato è a disposizione dei lavoratori e delle istituzioni per una collaborazione fattiva”.