Si è tenuto questo pomeriggio l’incontro preliminare alla costituzione del nuovo centro giovani all’Isolotto vecchio. Un’idea nata in seguito alla tragica morte di Gabriele Vadalà, per volere dei familiari e degli amici dell’adolescente morto lo scorso luglio e che in pochi mesi ha coinvolto una comunità intera. La riunione, partecipata numerose famiglie, associazioni e istituzioni del territorio, si è conclusa con una buona notizia: lo spazio giovani si farà nella vecchia biblioteca di viale dei Pini e sorgerà nella parte attualmente utilizzata come magazzino. Per la realizzazione bisognerà attendere ancora qualche tempo, ha detto il presidente di Quartiere Mirko Dormentoni, ma è già stata inserita nel Piano Triennale Investimenti del Comune. Ma intanto i ragazzi dell’Isolotto avranno a disposizione un altro spazio: sarà in via degli Aceri 1, alle Baracche verdi, proprio quell’edificio dove oggi si è svolto l’incontro.
Si tratta delle attuali stanze in uso alla Spi Cgil, che vengono cedute agli operatori di strada. I giovani isolottini cominceranno a lavorarci già da mercoledì, per realizzare un luogo di aggregazione monitorato: «Uno spazio di aggregazione gestito dagli operatori di strada del Quartiere – spiega Dormentoni – Un punto di appoggio per stare insieme, ma anche per progettare varie azioni da portare in giro per il quartiere a servizio di tutti. Ad esempio sono state ipotizzate feste ed eventi da fare a primavera e in estate in luoghi come il giardino contiguo, alla Montagnola e quando sarà pronta in piazza dell’Isolotto».
«Abbiamo avviato un vero cammino di comunità – continua il presidente di Quartiere – Grazie ai genitori di Gabriele, agli operatori di strada, a tante persone, associazioni dell’Isolotto, alle ragazze e ai ragazzi che stanno partecipando. Costruiamo una serie di azioni di presa in carico, di recupero e valorizzazione di alcuni luoghi a partire dal giardino e pista di pattinaggio di via Torcicoda – via degli Aceri. I ragazzi sono e saranno i protagonisti delle idee e dell’agire. Mi aspetto che ognuno diventi attore responsabile e che insieme si riesca a crescere e a migliorare, saldi nei valori della solidarietà e della condivisione, con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno, di non lasciare solo nessuno»
«Si tratta di due stanzette, più una grande due volte a settimana una grande, da utilizzarsi tutti i giorni, più due volte la settimana una grande stanza dove potremo cantare, giocare, divertirci e fare attività culturali – spiega babbo Tony Vadalà – Ci saranno uno spazio giochi, con un calcino, ping pong, e altri intrattenimenti. Sono stanze dove i ragazzi saranno monitorati dagli operatori di strada e dalle famiglie».
«Mercoledì ci daranno le chiavi, andremo subito ad aprire questa stanza, che attualmente era inutilizzata da un paio d’anni, e cominceremo a pulirla e allestirla – prosegue il genitore del ragazzo scomparso a luglio – Ho parlato con i ragazzi: ci piacerebbe decorarla a tema Puffi, per cominciare. Altra cosa che faremo subito, sarà occuparci di questo giardino, da abbellire, da preparare per le iniziative che vogliamo portare nella bella stagione, ci saranno feste dove con tutto il rione potremo divertirci, mangiare insieme, giocare. Ho altri due figli, oltre a Gabriele, e sapere che c’è un punto di riferimento con operatori di strada mi fa sentire più tranquillo».
Un luogo simbolico quello delle Baracche verdi, che hanno nel proprio Dna quello di centro di educazione e socialità, fin dalla loro nascita: «Alla riunione c’era uno dei fondatori delle baracche verdi, che ha detto ai ragazzi “L’isolotto era una discarica, noi l’abbiamo trasformato e fatto quello che è adesso quando eravamo ragazzi, lo abbiamo fatto per il futuro; il futuro dell’Isolotto adesso siete voi, voi dovete creare qualcosa per questo quartiere e sono contento che vi impegnate per questo”– riferisce Tony – Ha ragione: l’incontro di oggi è un pezzo di storia dell’Isolotto. Siamo poi orgogliosi perché all’Isolotto saremo il primo quartiere di firenze ad avere un centro giovani, non solo per quelli di oggi anche per quelli che verranno: questi stanno diventando grandi, tra qualche anno ognuno prenderà la propria strada con il lavoro, con la famiglia. Ma quello che insieme a loro stiamo costruendo adesso, rimarrà alle prossime generazioni».
«Anche gli operatori di strada erano felici – conclude Tony – Erano anni che aspettavano questo momento, è incredibile come tutto abbia preso forma in appena quattro mesi. Di questo dobbiamo ringraziare il presidente di Quartiere Dormentoni e la Prefetto Laura Lega che ha preso molto a cuore la questione. Quello che hanno fatto oggi, è davvero una cosa storica, che rimarrà a beneficio di tutto il Quartiere. È un giorno importante per i nostri figli. Oggi c’erano una quarantina di ragazzi dai 14 ai 23 anni, molte associazioni, tra cui quella della Montagnola, la Comunità di base e tutte le associazioni che gravitano intorno alle Baracche verdi. La scomparsa di Gabriele ha creato questa famiglia che si chiama Q4, ha riunito un quartiere intero. Tutti siamo commossi, perché questa vicenda ci ha unito. Quando la stanza sarà pronta faremo una megafesta, e tutti, nessuno escluso, sono invitati».