Gli amici e i parenti hanno vegliato tutta la notte su Gabriele Vadalà
Stendardi rossi, fumogeni e applausi all’arrivo della salma in piazza dell’Isolotto
Una folla di amici e parenti ha invaso piazza dell’Isolotto, martedì nel tardo pomeriggio all’arrivo di Gabriele Vadalà, il ragazzo morto nell’incidente in motorino sabato notte. Applausi, lacrime commosse, abbracci, fumogeni e stendardi rigorosamente rossi, come la squadra del cuore del calcio storico, come giunge il furgone scuro che trasporta la bara. E poi il coro spontaneo di un centinaio di giovani: «Gabriele vive con noi!». Gabriele sorride in una gigantografia, sembra vegliare sui suoi cari, su quegli abbracci.
Scene toccanti, di cui non possiamo mostrarvi le riprese per la tutela dell’immagine di minori. Quegli stessi tantissimi ragazzini che hanno vegliato insieme alla famiglia di Gabriele tutta la notte, chi pregando sulla sua salma, chi ricordando i momenti belli passati con l’amico. Il sintomo di una compagnia unita espressione di un rione ancora più unito, quello dell’isolotto. Ed è questo che solleva un po’ babbo Tony, che ci dice emozionato: «L’unica cosa che allevia un po’ il mio dolore è vedere la comunità che si è stretta intorno a Gabriele, sono in tantissimi a volergli bene».
Tony, abbracciato con gli amici di Gabriele sul sagrato della chiesa, mostra il suo lato più umano, tra pianti e sorrisi alle parole di conforto dei giovani. Hanno scritto una poesia per l’amico che adesso, sono sicuri, li protegge dal cielo. «Scrivete la cosa più importante – ci chiedono due ragazzi, con gli occhi gonfi e il nodo alla gola – L’Isolotto è una grande famiglia».
Tra poco, alle 10, si terranno i funerali, alla presenza dei Rossi del calcio storico e di Luigi Ciatti, padre di Niccolò, che porterà la sua solidarietà alla famiglia.