Curiosità e storiaNews
Altre 7 nuove curiosità storiche su Legnaia
Conosci la leggenda che sta dietro al nome la Federiga? Sai che Legnaia era un Comune autonomo? E che aveva una sua bandiera?
Neanche a dirlo, il precedente articolo sulle 7 curiosità storiche che non sapevi su Legnaia, è stato un successone. Ci avete scritto in molti chiedendoci ancora altre curiosità, aneddoti e leggende su Legnaia. Potevamo non accontentarvi? La quarta curiosità è un po’ piccante: se siete sensibili saltatela…
- Legnaia è stato un Comune autonomo, e nemmeno in tempi troppo lontani: fu annesso a Firenze (in grossa parte) solo poco dopo l”Unità d’Italia, poche settimane dopo la proclamazione di Firenze capitale, con un regio decreto del 26 luglio 1865. Parte del Comune fu invece annesso a Casellina e Torri, oggi Scandicci. Il Comune di Legnaia fu creato in epoca napoleonica separandolo dal Galluzzo (nell 1808) e oltre a tutto l’attuale territorio del quartiere, comprendeva anche l’attuale città di Scandicci e della sua zona collinare, dove appunto, passava la via di Legnaia.
- Legnaia ha anche una suo stemma: su sfondo dorato, appaiono un prato (quanto doveva essere diversa Legnaia a quei tempi, oggi ci sarebbe rappresentato l’asfalto con le buche!), con un pino a destra, simbolo appunto del legname che i legnaioli portavano dalle colline della Roveta e di Mosciano attraverso quella via di Legnaia; e un gallo a sinistra, simbolo della passata unione con il Galluzzo. Gallo rigorosamente nero, come nella tradizione del Chianti classico, di cui Legnaia e il Galluzzo erano alle porte: Legnaia confinava anche con il comune di San Casciano e ancora gli anziani ricordano che buon vinello si faceva nelle campagne qui attorno; un salto nelle fattorie che ancora ci sono nei primi colli scandiccesi, darà un’idea anche ai più giovani. Sopra, su campo bianco il giglio rosso di Firenze. Curiosamente, a colpo d’occhio, non sono diversi gli elementi in comune con il logo di IsolottoLegnaia.it?
- Più che per il vino però Legnaia era nota per le sue verdure, in particolare i cavoli: infatti il sobborgo per due miglia fuori di Porta San Frediano si chiamava Verzaia. Eravamo l’orto di Firenze e ogni giorno i contadini portavano i loro ortaggi a vendere a Firenze.
- A proposito di contadini che andavano a vendere le loro mercanzie a Firenze, per Legnaia ne passavano tanti, lungo la via Pisana. E transitavano per la Federiga. A questo toponimo si lega un’altra curiosa storia: i contadini passavano da questa piazzetta per andare a Firenze vendere le loro verdure, all’andata e al ritorno. Proprio al ritorno, i contadini, povera gente, si fermavano spesso a qualche osteria per bere un bicchiere di vino. E se gli affari erano andati particolarmente bene, e se i bicchieri di vino erano troppi o troppo pochi, si fermavano anche a cercare un po’ di piacere. Pare che proprio in questa piazza, non sappiamo in quale periodo, stesse una signora, di nome Federiga, che proponeva i propri servigi dietro equo compenso. E ogni tanto qualcuno chiedeva all’altro, sulla via del ritorno: “Che torni a casa?” “No, mi fermo dalla Federiga”. E così, narra la leggenda, che la Federiga divenne tanto famosa da dare il nome alla località. Forse leggenda urbana, o forse verità, poco importa: è arrivata nelle generazioni fino a noi, dai più anziani, dobbiamo tramandarla. La storiografia ufficiale è in effetti piuttosto incerta sull’etimologia: pare forse che qui abitasse una famiglia Federighi in tempi remoti, ma a volte nella malizia popolare si nasconde la verità.
- Altra curiosità su piazza della Federiga è lo Spedale del Cappone: pochi sanno che questo edificio è stato per cinquecento anni un luogo di accoglienza di pellegrini, viandanti, malati, infermi e chiunque avesse bisogni di aiuto. Esso fu fondato nel XIII Secolo da Buonamico Capponi, da qui prende in nome “del Cappone” e rimase in attività fino al 1751. A questa storia abbiamo dedicato una ricerca.
- E a proposito via Pisana, anche qui vi è una curiosità: fin da tempi remoti questa strada congiunge Firenze con Pisa ed il mare, ma venne battezzata ufficialmente Via Pisana solo nel 1871 sotto l’amministrazione del gonfaloniere Ubaldino Peruzzi de’ Medici, uno degli ultimi eredi dei Medici.
- Legnaia ha dato il nome anche alla storica cooperativa agricola, che nacque per idea di un frate cappuccino, padre Pancrazio, e che ha avuto sede fino a una quindicina di anni fa in via pisana 279, tra via di Legnaia e via di Scandicci, prima di realizzare il moderno impianto di Sollicciano. In questo nostro articolo se ne trova tutta la storia.