Foibe, il dramma degli esuli perseguitati da Tito nel film Red Land.
Grande successo per Red Land allo Spazio Alfieri che ha registrato un’ottima risposta da parte del pubblico fiorentino.
Adatto a chi ama la verità e odia le ideologie. Coraggioso e lucido. Non era facile parlare di Foibe senza scadere nella bolsa retorica. Né tantomeno raccontare una tragedia che ha subito per decenni una sistematica opera di rimozione, di oblio.
L’inizio gela il sangue. Da film horror. Una donna anziana, il viso corrugato, gli occhi smarriti gli occhi che hanno visto qualcosa che non avrebbero mai dovuto vedere, vaga dentro il Magazzino 18, nel Porto Vecchio di Trieste. Il luogo dove sono ammassate le masserizie degli esuli. Lì ritrova un oggetto del suo passato, di quando era solo una bambina, spettatrice impotente di un dramma inspiegabile.
Estate del 1943. L’eco della guerra è lontano, poche notizie giungono dal fronte: si sa solo che il Duce non è più al potere ma si spera che vi ritorni presto. Italiani e slavi convivono in Istria, da secoli, fin dai tempi tempi della Serenissima: lavorano insieme, si sposano tra loro, coesistono. Nel frattempo Norma Cossetto studentessa istriana è intenta a scrivere la tesi di laurea quando non è distratta da un giovane di cui si innamora.
Poi l’annuncio che squarcia la vita delle famiglie: l’Italia si arrende. Tutto si mischia e si confonde mentre il re fugge. Qualcuno gioisce, qualcuno sussurra che i fascisti presto andranno via, qualcuno cupo come il professore dubita del futuro. Solo il pazzo del paese, Italo (una sorta di fool shakespeariano) sembra aver capito che le sventure stanno per iniziare.
Di lì a poco gli eventi precipitano. Prima una famiglia poi interi villaggi. E l’efferatezza dei titini cresce. Fino all’orrore delle foibe.
Tentativi di boicottaggio?
Un altro tassello, dopo l’istituzione della Giornata del Ricordo il 10 febbraio, per conoscere la storia e per onorare la memoria di chi ha perso la vita.
Il film è in programmazione solo fino ad oggi ed è rimasto sostanzialmente fuori dai grandi circuiti. L’Unione degli Istriani tramite la sua pagina Facebook ha denunciato quello che ritiene un boicottaggio: “Ci sono molte preoccupazioni rispetto alla corretta diffusione del film Red Land-Rosso Istria nelle sale cinematografiche italiane. L’Unione degli Istriani sta valutando l’opportunità di chiedere a Palazzo Chigi-Presidenza del consiglio dei ministri (…) di farsi direttamente carico della questione, affinché la pellicola venga proiettata in prima serata sulla Rai, in uno dei giorni della settimana precedente il Giorno del Ricordo dell’Esodo e delle vittime delle Foibe.
Solo in questo modo, e con una adeguata campagna pubblicitaria su tutti i canali della Rai, tutte le famiglie italiane – anche quelle che per ragioni economiche o di altra natura non potrebbero permettersi di andare al cinema – avrebbero la possibilità di vedere questo film (…)”.
Una risposta inequivocabile all’appello dell’Unione l’ha data lo Spazio Alfieri di Firenze che solo ieri sera ha raccolto oltre 100 persone per la seconda proiezione.