L’intervista a una mamma di uno dei bambini che alla scuola materna Niccolini, era rimasto senza maestra
Il caso aveva smosso l’opinione pubblica. Ma adesso la supplente è arrivata
Ha smosso l’opinione pubblica e non soltanto il caso dei piccoli alunni della scuola materna Niccolini che si sono trovati a dover cambiare classe più volte per la mancanza delle supplenti. Per capire meglio quello che c’è dietro a questa storia abbiamo voluto conoscere la diretta testimonianza di Valentina, una delle mamme dei piccoli dell’asilo in questione:
«Sapevamo da tempo che sarebbe mancata la maestra per un certo periodo, e lei lo aveva annunciato alla scuola – ha spiegato mamma Valentina – Tutte le mamme che c’erano gli altri sapevano già dove saremmo andate a parare, perché ci avevano detto che anche negli anni scorsi erano mancate delle maestre in altre sezioni per circa un paio di mesi senza che fossero sostituite e che i bambini erano stati quindi smistati in varie classi. Ho parlato con la cooperativa che gestisce i vari asili, la quale mi ha spiegato che per ogni classe una maestra deve essere mandata dal Comune, e l’altra appunto dalla cooperativa, che ha lamentato mancanza di personale e che restano in attesa di curriculum qualificati per svolgere questo ruolo»
«Non è un problema della cooperativa, perché abbiamo saputo che c’è la stessa problematica anche altrove – ha continuato la signora – Anche per questo motivo abbiamo deciso di dare una scossa a questa situazione dopo che le varie segnalazioni agli organi di competenza nessuno aveva accennato di smuoversi in questo senso. Abbiamo quindi pensato di far presente tutto questo tramite i vari organi di informazione e di scrivere sui gruppi di Facebook annunci di lavoro rivolte alle maestre per i posti liberi. Il problema dello spostamento dei bambini crea soprattutto confusione nei piccoli, abituati ad essere con i loro amici fino a un certo momento e che poi si ritrovano tutto ad un tratto in un’altra classe, magari con altri un po’ più grandi, e senza modo di poter proseguire il percorso di insegnamento cominciato dalla loro maestra. Non vogliamo assolutamente che questa vicenda sia strumentalizzata dalla politica; è bene che se ne parli, e senza fare polemica nei confronti della cooperativa che dispone di maestre bravissime».
«Mi sembra assurdo che esistano tutte queste graduatorie, e che le cooperative non possano attingere del personale da lì ma cercarlo altrove. Siamo arrivati a un livello di organizzazione incomprensibile: ci sono dei posti di lavoro che aspettano di essere occupati e la domanda non riesce ad incontrarsi con l’offerta. Mi pare evidente che ci sia quindi qualcosa di sbagliato nel sistema generale che comprende tutti gli organi coinvolti nella vicenda».
La situazione pare tuttavia essersi risolta: poche ore dopo l’uscita sulla stampa fu trovata una supplente per un giorno e, adesso, in via definitiva. Tutto è bene quel che finisce bene.
A cura di David Fabbri