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Via Del Cavallaccio, estrae una pistola carica davanti ai carabinieri: arrestato 45enne

Le forze dell'ordine lo hanno disarmato prontamente e arrestato

Momenti di tensione nel parcheggio del centro commerciale a Firenze in via del Cavallaccio, a San Bartolo a Cintoia, dove un uomo ha puntato una pistola contro i carabinieri durante un controllo. Il 45enne, cittadino egiziano con precedenti per violenza sessuale, è stato disarmato e arrestato grazie al sangue freddo dei militari. L’episodio è avvenuto domenica intorno alle 13:30, in un orario di grande affluenza. L’uomo, che si trovava a piedi nell’area antistante al centro commerciale, è stato fermato per un controllo da una pattuglia del Nucleo Radiomobile. Alla richiesta di svuotare le tasche, ha reagito con lentezza e provocazioni, fino a estrarre una pistola dalla tasca interna del giubbotto, facendola scivolare lungo la gamba prima di puntarla verso gli agenti.

Il vicebrigadiere è riuscito a intervenire in tempo, bloccando la mano armata dell’uomo, poi ammanettato con l’aiuto degli altri due militari presenti, un appuntato e una carabiniere scelta. Durante l’arresto, il sospettato ha continuato a inveire contro i carabinieri. L’arma sequestrata è risultata essere una Beretta calibro 7.65, con un colpo in canna e il ‘cane’ armato. Nel caricatore c’erano altri quattro proiettili, e ulteriori munizioni sono state trovate nelle tasche dell’uomo.

La perquisizione nella sua abitazione a Rufina ha portato al sequestro di materiale ritenuto sospetto: pubblicazioni e dispositivi elettronici che, secondo gli inquirenti, indicano una possibile radicalizzazione islamista. Nonostante la gravità dei fatti, il giudice ha riqualificato l’accusa da tentato omicidio a resistenza aggravata, pur confermando la custodia in carcere. Durante l’interrogatorio, l’uomo ha affermato di aver caricato l’arma con l’intenzione di togliersi la vita, citando la disperazione per la separazione dalla moglie e la “persecuzione giudiziaria” come motivi del gesto. Una versione che non ha convinto il magistrato, il quale nell’ordinanza ha sottolineato l’incongruenza: “Se davvero era mosso dalla disperazione, perché recarsi in un centro commerciale armato di pistola carica?”

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