Filippo Tarchiani nella Chiesa dei Santi Vito e Modesto
L’antica Chiesa dei Santi Vito e Modesto a Bellosguardo in via Monte Oliveto di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo, conserva una tela di Filippo Tarchiani (1576-1645) intitolata l’Angelo custode.
Originario di Castello, dopo aver appreso i primi rudimenti a Firenze si era trasferito a Roma per continuare a studiare pittura. La Capitale, tra il Cinquecento e il Seicento, era un immenso cantiere; papa Sisto V aveva avviato un imponente rinnovo urbanistico facendo abbattere gli angusti quartieri medievali e sostituendoli con larghe strade e piazze con eleganti fontane.
La potenza della Chiesa cattolica, contrapposta all’eresia luterana, si esprimeva così, dando visione di una Roma scenografica, monumentale, ricca, con le sue numerosissime chiese restaurate e abbellite da affreschi, stucchi, pavimenti mosaicati e statue. La città dunque divenne meta di un gran numero di artisti in cerca di commissioni e di apprendisti, come appunto Filippo Tarchiani.
Egli fu fortunato poichè riuscì ad entrare nella cerchia di uno dei più stimati artisti del tempo, Orazio Gentileschi, anche lui toscano (era nato a Pisa), amico di Caravaggio e da questi influenzato, nonché padre di una straordinaria pittrice, Artemisia Gentileschi, della quale Firenze conserva alcune opere.
Inutile dire che Caravaggio, con la sua pittura potente ed emotiva, influenzò anche Filippo Tarchiani che ad essa aggiunse un disegno accurato ed elegante secondo la tradizione fiorentina. Tornato a Firenze ricevette commissioni dalla famiglia de’ Medici lavorando a Palazzo Pitti e a Poggio Imperiale.
Il suo Angelo custode è una tela che ben si inserisce nella volontà della chiesa controriformista di dare di sé l’immagine di una madre a cui i figli devono ricorrere devotamente, sicuri che da essa avranno la salvezza. L’imponente figura dell’angelo che abbatte l’aggressore della fanciulla vuol rappresentare la chiesa cattolica e ricorda che ognuno di noi può essere liberato dal peccato facendosi prendere per mano da essa e seguirne i precetti.