Ieri a Il Centro Equestre Fiorentino si è tenuta il saggio di fine anno dei cavallerizzi che praticano ippoterapia. Qui infatti circa settanta disabili intellettivi, fisici e motori, grazie all’equitazione migliorano le proprie performance.
Il saggio, non competitivo ma solamente dimostrativo, ha proprio questo senso: mostrare alle famiglie e agli amici presenti alla grande festa i risultati ottenuti nel dodici mesi.
«Giornata di festa per i ragazzi e per le loro famiglie – commentano dall’organizzazione – I ragazzi hanno fatto dimostrazione dei progressi ottenuti tramite la riabilitazione equestre, chi dal punto di vista psichico chi motorio, poi tutti insieme hanno pranzato e giocato».
«Subito dopo pranzo un bel giro in carrozza! – proseguono – I genitori che gestiscono il maneggio (una decina, riunitisi in associazione dilettantistico-sportiva per mantenere vivo il centro, ndr) sono contenti dei risultati e del clima di aggregazione che hanno creato in questo spazio dove tutti si sentono liberi di essere come sono».
Infatti nel tempo il Centro equestre dell’Argingrosso è diventato più di un semplice impianto sportivo: alcuni dei soci frequentano da anni e qui si ritrovano anche come punto di aggregazione.
Inoltre, oltre agli istruttori e ai volontari, qui lavorano anche due inserimenti socioterapeutici.
Il maneggio, al centro delle cronache pre-pandemia quando arrivò come un macigno la notizia di una sua possibile chiusura, con i genitori che lanciavano disperati appelli e battaglie tra i banchi della politica per salvare questo presidio sociale, unico a Firenze: per trovare strutture analoghe bisogna andare a Empoli o in provincia di Prato; distanze sostanzialmente impossibili, soprattutto per quei genitori anziani dei disabili più grandi.
In più, la sua collocazione vicino alla grande ippovia dell’Arno consente chilometri e chilometri sentieri protetti dal traffico e in pianura, fatto non scontato soprattutto per chi è in carrozzina.
Da allora la situazione vive in una sorta di limbo, anche se si accende la flebile luce di un avvio verso una risoluzione dell’ingarbugliata situazione burocratica, ma ancora nulla è certo.
Ma intanto, a stretto giro, si annunciano altri due eventi: «Sabato 11 giugno dalle 9 alle 12 celebreremo il gemellaggio con gli scout: i ragazzi di ippoterapia monteranno a cavallo e gli scout intratterranno i ragazzi con canti e balli», dicono i genitori.
Il giorno successivo, invece, un evento che mostrerà quanto la cura con i cavalli possa essere efficace, tanto da trasformare i disabili da pazienti in atleti: «Domenica 12 giugno si terrà un saggio di equitazione a partire dalle 17, dove ci saranno normodotati e ragazzi certificati che hanno fatto il passaggio da ippoterapia a equitazione».