Argingrosso tra baraccopoli e discariche, la ‘Sardigna’ ancora terra di nessuno
La zona del Poderaccio continua a essere utilizzata per giri illeciti, Montelatici. "Quattro-cinque camion al giorno vi conferiscono rifiuti". Trasformata abusivamente una viottola in una strada per farli passare
La chiamavano Sardigna, i nostri vecchi, la zona al di là dell’Argingrosso. Secoli fa, quando ancora la Sardegna era devastata dalla malaria, e così anche quella terra acquitrinosa a ridosso dell’Arno, campagna malsana. L’isola al centro del mediterraneo fu bonificata tra il Ventennio e i primissimi anni del Dopoguerra, e la malaria debellata, mentre la nostrana Sardigna ben prima di quattro secoli, con la costruzione dell’Argingrosso. Ma lo stesso quella terra di confine tra Arno e Greve, rimase abbandonata, pregna di una maledizione che sembrava non levarsi di dosso. Era la discarica di Firenze, il luogo dove si portavano le carcasse delle bestie da soma morte, permaneva insalubre: e l’appellativo rimase, con buona pace e davvero immeritatamente per quella che è una delle più belle regioni d’Italia.
Terra di nessuno dove tutto era concesso. Rifugio degli ultimi, dei disperati. Quella maledizione se la porta ancora addosso: la terra dove tutto accade, sulle cronache spesso per la nera o per annunci di progetti di riqualificazione che fanno sperare, ma poi si arenano, o al massimo riescono a metà; erodono terreno all’abbandono, al degrado, ma non lo estirpano.
Qui, in questo fazzoletto strappato alla palude, solo a memoria di cronaca recente, a ottobre una coppietta che si era appartata scansò per miracolo l’ascia di un criminale che tentò di ucciderli come nel peggiore dei film splatter, questi luoghi scelse il marito di Michela Noli per compiere il cruento uxoricidio della giovane ex moglie. Proprio in queste ore mentre scriviamo, a qualche centinaio di metri e sempre in questi terreni celati dal viadotto dell’Indiano è stato rinvenuto un cadavere, ancora in circostanze ignote. Lo spaccio continua imperterrito nel parco che prova con tutte le forze a ridare dignità a questa parte del quartiere, anche in pieno giorno. Ancora un ragazzo disabile fu aggredito da uno straniero senza fissa dimora, o che meglio una dimora ce l’aveva: nella baraccopoli in continua evoluzione che diventa rifugio di chi non ha niente, o più niente da perdere. Oppure che celano chi vuole nascondersi e nascondere quello che fa.
Così la baraccopoli si espande a macchia di leopardo, tra sgomberi e nuove occupazioni. E con essa i giri illeciti, primo tra tutti la discarica abusiva e il traffico di rifiuti. La sorte di quella Sardigna, terra dove scaricare di tutto e tutto quel che si vuol occultare alla città continua.
A denunciarlo due giorni fa, anche il consigliere Antonio Montelatici del gruppo Centro che ha presentato un Question Time all’assessora alla sicurezza Benedetta Albanese. Non solo si continua a scaricare rifiuti, ma addirittura si è costruita abusivamente una strada per passare con i furgoni e incrementare il business ecobomba, rinforzando alla bell’e meglio e ampliando quella che prima era una viottola con misto stabilizzato (utilizzato in edilizia appunto per i sottofondi stradali) reti elettrosaldate, tavole di legno:
“Da diverso tempo i cittadini mi segnalano che nella zona dell’Isolotto, dopo l’ex campo del Poderaccio, si registra l’abbandono di diversi rifiuti ingombranti: lavatrici, frigoriferi e altro. Un cittadino mi ha telefonato per comunicarmi che in in fondo a via dell’Isolotto hanno disboscato un terreno dove, ogni giorno, quattro-cinque camion vi conferiscono rifiuti. Ho fatto un sopralluogo e ho trovato anche altre infrastrutture. È stata tagliata la siepe che confina con la pista ciclabile e hanno allargato una strada che prima era piccola. Sono state realizzate tre aree di svincolo per potersi scambiare nei due sensi di marcia. Recentemente è arrivato anche un camion pieno di gomme“.
“L’assessora Albanese ci ha detto che ha chiesto notizie alla Polizia Municipale – ha continuato Montelatici – L’area nuclei speciali ha confermato che è a conoscenza della problematica e l’intera area del Poderaccio è oggetto di indagine e c’è stata una comunicazione all’attività giudiziaria. Si sono verificati scarichi in via dell’Argingrosso che sono stati intercettati. I terreni interessati in fondo a via dell’Isolotto sono due ed entrambi di proprietà privata. Ci sono stati dei controlli che hanno portato alla denuncia del proprietario per abuso edilizio ed ambientale. Un secondo terreno, vicino al torrente Greve, è oggetto di occupazione da parte di alcuni nuclei già segnalati all’autorità giudiziale. Sono state formalizzati gli abusi edilizi ambientali e l’occupazione”.
“Un ringraziamento alla Polizia Municipale che è intervenuta – ha concluso il consigliere Antonio Montelatici – ma bisogna intervenire anche sulla strada vicinale che è stata trasformata in una strada ordinaria. È urgente un intervento perché la strada insiste adesso su una pista ciclabile. Occorre bloccare la strada e impedire così il continuo trasporto di materiali e rifiuti”.
Vergogna. Piu che altro a chi fino ad ora ha fatto finta di non vedere. Questa situazione va avanti da anni , mettendo a rischio la sicurezza di chi passeggia in questa zona. Molto , molto pericolosa.