Franz Moser riaccende ancora i riflettori del Teatro Aurora sulla lirica. Un 2022 che riparte con il più noto capolavoro di Giuseppe Verdi: La Traviata. Ricominciano così, il 14, 21 e 28 gennaio alle 21 i Venerdì dell’opera che negli scorsi mesi avevano registrato un alto gradimento di pubblico con Madama Butterfly a novembre e Don Giovanni in dicembre. A portarli sul palcoscenico di Scandicci il musicista e regista viennese, ormai trapiantato sulle nostre colline da un decennio e in Italia da quasi due.
Le tre recite del popolare melodramma in tre atti, su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal dramma La Dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, vengono eseguite con l’Ensemble “il Contrappunto” di Damiano Tognetti, maestro concertatore sarà Domenico Camera, giovane e promettente pianista calabrese.
Protagonisti dell’opera sono Lucia Conte (Violetta Valéry); Veronica Senserini (Flora Bervoix); Nicoletta Celati (Annina); Vladimir Reutov (Alfredo Germont); Ricardo Crampton (Giorgio Germont); Alberto Fonti (Gastone); Franco Rossi (Barone Douphol); Mirco Felici (Marchese d’Obigny); Max Medero (Dottor Grenvil) ed Edoardo Altamura (Giuseppe). La regia sarà di Franz Moser come le scene e costumi.
“Il genio di Giuseppe Verdi, il compositore italiano che più stimo tra tutti, si esprime nella semplicità dell’accompagnamento dei cantanti, sottolineando con deliziose armonie una valanga di melodie magnifiche”, afferma Franz Moser.
Melodramma fra i più popolari ed eseguiti al mondo, La Traviata, con Il Trovatore e Rigoletto, è la terza opera della famosa “trilogia popolare”. Venne rappresentata al Gran Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ed è una delle partiture musicali più dense di interiorità psicologica di tutto il teatro d’opera romantico. La prima fu un vero disastro, o come riferiva Verdi al direttore Angelo Mariani: “La Traviata ha fatto un fiascone e, peggio, hanno riso. Eppure, che vuoi? Non ne sono turbato. Per me credo che l’ultima parola sulla Traviata non sia quella d’ieri sera”. Infatti La Traviata è l’opera più eseguita in tutto il mondo fino ad oggi e il dramma, provocatorio, è attuale più che mai nei nostri tempi della discriminazione.
La storia: Violetta Valery, un’avvenente cortigiana di Parigi, si innamora di Alfredo Germont e decide di cambiare vita e di abbandonare lussi e trasgressioni. Si trasferisce in campagna, dove vive felice con il suo innamorato. Un giorno arriva però il padre di Alfredo e chiede a Violetta di lasciare Alfredo per sempre perché la loro convivenza era uno scandalo e rischiava di compromettere le nozze dell’altra sua figlia. Violetta cerca di opporsi, ma alla fine, persuasa da Germont padre, scrive una lettera di addio ad Alfredo, dicendo che ritorna a Parigi a riprendere la sua vecchia vita. Alfredo, accecato dalla rabbia, la raggiunge e la offende pubblicamente.
In seguito Alfredo, venuto a conoscenza della verità, va a chiederle perdono. Sarà l’ultima volta che si incontreranno: Violetta, consumata dalla tisi, è in fin di vita e si spegne poco dopo.
Informazioni e prenotazioni: Biglietteria al Bar del Teatro Aurora, via San Bartolo in Tuto, 1, telefono 340 811 9192, coifopera@gmail.com, biglietti online www.musictick.com.
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Lo spettacolo si svolgerà in sicurezza e nel rispetto dei protocolli per il contrasto alla pandemia Covid-19, con adeguato distanziamento e posti assegnati. Per accedere è necessario il green pass.